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Economia Oderzo

Stufe e caminetti: rimodernato nell’ultimo decennio solo il 35% degli impianti della Marca

Interventi strutturali per rinnovare il parco degli apparecchi domestici a legna e pellet. Intervento di Eddi Binotto, presidente della comunità fumisti e spazzacamini di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

Obsolescenza degli impianti domestici a legna e pellet, mancata manutenzione, cattiva gestione: agli aumenti dei costi, si aggiungono problemi ambientali, di sicurezza e di salute. Per approfondire questi temi si è svolto il 6 dicembre a palazzo Moro di Oderzo un incontro pubblico con i professionisti di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, in collaborazione con il Comando dei Vigili del Fuoco di Treviso e AIEL.

Il legno è la principale fonte rinnovabile termica utilizzata per riscaldarsi. In provincia di Treviso il parco apparecchi domestici a legna e pellet conta 100.000 impianti (75% a legna), si tratta per lo più di stufe e caminetti. Circa il 50% di questi impianti ha prestazioni ambientali non più compatibili con gli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria. Si tratta di apparecchi installati più di 15 anni fa, oggi obsoleti che contribuiscono nei mesi invernali al 30% delle emissioni di particolato primario e secondario. Nell’ultimo decennio solo il 35% del parco a legna è stato rinnovato. Un cambio di passo che deve essere sostenuto e accelerato. L’obsolescenza degli impianti impone una corretta e costante manutenzione.

Purtroppo, il 65% degli utenti fa pulire il camino dopo cinque anni di utilizzo, quando invece dovrebbe essere manutentato una volta all’anno o al più tardi dopo l’utilizzo di 40 quintali di legna. L’inadeguata manutenzione, oltre a ridurre l’efficienza degli impianti e la qualità della combustione, aumenta i consumi di legna e le emissioni nocive alla salute, oltre al rischio d’incendi da fuliggine. La conoscenza delle modalità di conduzione degli apparecchi a legna è fondamentale per ottenere le prestazioni attese. Infatti, è stato dimostrato che usando legna con un contenuto idrico doppio (30%) rispetto a quello ottimale (15%), si incrementano di oltre cinque volte le emissioni di polveri. Una loro ulteriore diminuzione si ottiene inoltre con una corretta accensione del fuoco. Anche la migliore stufa a legna “5 Stelle” può vanificare le sue prestazioni se non correttamente gestita.

Ulteriore problematica riguarda gli incendi delle canne fumarie e dei tetti, con conseguente rischio di intossicazioni da monossido di carbonio. Nei mesi invernali il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco effettua oltre un intervento al giorno. Al netto dei costi economici, la manutenzione degli impianti ha come valore aggiunto la sicurezza e la tutale dalla salute delle persone. Per ovviare a questa situazione serve uno sforzo da parte di tutti gli attori. I privati devono provvedere con puntualità a far intervenire le ditte abilitate per la pulizia. Le istituzioni devono favorire sia la sostituzione che la manutenzione, con finanziamenti strutturali. La Provincia ad esempio ha già fatto molto in questa direzione e si confida che vi sia continuità. Ai sostegni economici si deve sommare un’attività  di prevenzione e di sensibilizzazione della popolazione al rispetto dell’ambiente attraverso dei controlli che non devono avere una finalità esclusivamente sanzionatoria.

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