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Economia

A Breton il Premio “Welcome. Working for refugee integration”

Arianna Toncelli: «Orgogliosi del riconoscimento per l’inclusione sociale che porta valore a tutti»

Breton S.p.A. ha ricevuto il premio “Welcome. Working for refugee integration” con cui UNHCR, l’Agenzia ONU per i rifugiati, favorisce l’integrazione delle persone rifugiate nel mercato del lavoro promuovendo il più ampio coinvolgimento del settore privato in collaborazione con le istituzioni e con le organizzazioni della società civile. «Siamo orgogliosi di aver preso parte al progetto ONU e aver ricevuto questo riconoscimento per il nostro impegno» le parole di Arianna Toncelli, Corporate Strategy Manager del Gruppo leader mondiale nella progettazione e produzione di impianti per la pietra composita e per la pietra naturale. «Il progetto è nato nel 2022 dal desiderio di sfruttare un’occasione di business per portare in azienda i valori legati alla diversity e inclusion che portano valore aggiunto all’azienda e alla comunità. È stato un lavoro di squadra, che ha coinvolto più realtà».

Vista l’esigenza di inserire nuove figure in organico, Breton ha aperto la selezione con l’ufficio interno HR in partnership con Adecco e Caritas di Treviso. A fine ottobre 2022 sono entrati in Breton, dove tutt’oggi sono operativi, David, 25 anni (Nigeria), Lamin, 31 anni (Gambia), Saikou, 33 anni (Liberia), Hamid, 48 anni (Afghanistan) con il figlio Hamed di 21 anni. La formazione è stata progettata con il supporto dell’ente di formazione ENAIP che ha preparato le persone nella sede di Cittadella, fornendo loro le basi della meccanica ma anche le nozioni di linguistica.

«È stata una sfida, ma anche una grandissima opportunità per l’azienda» le parole del Direttore di Produzione Antonio Fassina. «Nella fase iniziale il percorso è stato in salita, abbiamo sperimentato una scelta fuori dalla comfort zone inserendo in azienda persone con un background molto diverso. Da questa sfida abbiamo imparato molto e avuto grandi soddisfazioni. È stata un’occasione per crescere umanamente e professionalmente. In futuro continueremo sicuramente a portare avanti questa progettualità, nella consapevolezza di avere gli strumenti per favorire l’inclusione. A fare la differenza sono sempre le persone. Si è attivata anche una rete di aiuti tra i colleghi per insegnare la lingua italiana ai nuovi arrivati, che si sono integrati».

Il logo “Welcome - working for refugee integration” ottenuto da Breton ha un significato concreto, espresso dalla testimonianza di Saikou: “Sono arrivato in Italia per cercare un futuro migliore con il progetto “un rifugiato a casa mia”, ho trovato lavoro in Breton dove ho potuto partecipare a corsi di formazione. Il sogno è di portare qui mia moglie e mio figlio, grazie a Breton sento che questo sogno diventerà realtà”.

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