Lovat, due incontri con Gianluca Solera e Cinzia Scaffidi
VILLORBA Alla Libreria Lovat di Villorba Sabato 7 febbraio ore 17.00 GIANLUCA SOLERA presenta RISCATTO MEDITERRANEO dopo le primavere, conflitti, generali e terrore nel mediterraneo: abbiamo ancora un futuro comune? Un incontro per non perdere la memoria della nostra storia e per provare a scoprire quali siano i bisogni di comunita' di un mondo che sta cambiando e che ci interroga sul futuro. Moderano l'incontro Alessandro Battel ISISS Antonio Scarpa
IL LIBRO Da Alexandria a Madrid, da Sidi Bouzid ad Atene, l’autore ricostruisce la geografia dei movimenti rivoluzionari e di protesta che hanno rimesso in discussione “il sistema”. Chi sono i protagonisti? Come si muovono, si organizzano e in cosa sperano i giovani di questa generazione in subbuglio? Perchè il Mediterraneo è diventato la culla della resistenza civile? E come fare in modo che ciò che è iniziato produca frutto? Il libro cerca di rispondere a queste domande, parlando di Tunisia, Libia, Egitto o Siria, ma anche di Tel Aviv, Salonicco, Zagabria o Roma, e nelle storie di quei giovani in movimento, nelle loro battaglie, vittorie o sconfitte esplora le radici comuni.
GIANLUCA SOLERA Consigliere al Parlamento europeo e poi coordinatore delle reti della Fondazione Anna Lindh per il dialogo tra le culture, Gianluca Solera ha avuto il privilegio di vivere molti di quegli eventi in diretta, e la rivoluzione egiziana sulla propria pelle, giorno dopo giorno.
Sabato 7 febbraio ore 18.00 invece CINZIA SCAFFIDI presenta MANGIA COME PARLI (Giunti, 2014) . In collaborazione con Slow Food Treviso dialoga con l'autrice la giornalista Cristiana Sparvoli modera Fabio Pogacini alla fine dell'incontro aperitivo con assaggi a cura della azienda Borgoluce. Dalla A di "agricoltura" alla Z di "zappare" ecco come e' cambiato il linguaggio del cibo e quali parole utilizziamo quando ci orientiamo, scegliamo, consumiamo, difendiamo o bistrattiamo il nostro cibo quotidiano
IL LIBRO Di tutte le parole che oggi si spendono a profusione per raccontare, discutere, osannare, esaltare, denigrare, promuovere, vendere il cibo, Scaffidi ne ha scelte cento. Non mancano ovviamente le tre che compongono ormai il motto di Slow Food, ovvero “buono, pulito, giusto”. Ci sono anche parole che costituiscono un vocabolario di tutti che esige però costanti approfondimenti, messe in discussione, che stimola domande e per questo aiuta a prendere coscienza di quanto il cibo e le nostre scelte quotidiane ad esso connesse siano essenziali. Riflettere sulle parole genera consapevolezza, la possibilità di andare oltre l'“etichetta” perché il cibo non è solo un elenco di ingredienti più o meno genuini, nemmeno il bel piatto che si appronta in tv sotto i riflettori o che si porta semplicemente in tavola ogni giorno. Il cibo che ci nutre è soprattutto tutto quello che sta dietro e dentro quello che vediamo e assaporiamo o che descriviamo usando appunto parole. Il libro di Cinzia Scaffidi aiuta a fare proprio questo: a conquistare attraverso le parole, le esperienze e le riflessioni che necessariamente le accompagnano un pezzetto di libertà in più come consumatori, o meglio come fruitori o “co-produttori”.
CINZIA SCAFFIDI fa parte del consiglio nazionale e del comitato esecutivo di Slow Food Italia ed è direttrice del centro studi Slow Food. Insegna interdisciplinarità della gastronomia presso l’università di scienze gastronomiche a Pollenzo. Ha lavorato come caporedattrice della rivista di Slow Food e poi alla creazione del sito internet del movimento. Ha pubblicato Guarda che mare (Slow Food 2007) scritto insieme a Silvio Greco, Sementi e diritti (Slow Food 2008), scritto insieme a Stefano Masini e Mangia come parli: come è cambiato il vocabolario del cibo (Slow Food 2014).