A Palazzo Sarcinelli la mostra “Nacqui per vivere. Vissi per morire. Il mondo riflesso nelle opere di Luigino Ostet”
“Nacqui per vivere. Vissi per morire. Il mondo riflesso nelle opere di Luigino Ostet” è un’esposizione antologica che rende omaggio, a tre anni dalla sua scomparsa, ad un artista che, senza paura, ha raccontato la parte più buia della realtà dando voce e spazio agli “Ultimi” e alla natura.
L’inquietudine dell’anima, volti segnati dal dolore e dalla sofferenza, la solitudine nella moltitudine e l’inquinamento sono tematiche che Luigino Ostet “analizza” e “racconta” visivamente attraverso una pittura materica, espressiva e sperimentale. Il percorso espositivo dà risalto ad ognuno di questi temi e pone lo spettatore dinanzi a sé stesso permettendogli di riflettere sul chi siamo e sulla società in cui viviamo. Ogni tematica affrontata dall’artista sarà, quindi, analizzata attraverso una successione cronologica delle opere che permetteranno al visitatore di conoscere le varie tecniche pittoriche, e come l’artista le ha sviluppate nel tempo, e le tendenze artistiche a cui si ispirò per arrivare al raggiungimento di un suo personalissimo stile. Il titolo rievoca uno dei molteplici pensieri scritti su tela, dell’artista stesso, ed è quel fil rouge che accompagna i visitatori attraverso il “conoscimento” del sé e degli altri.
La mostra è patrocinata dal Comune di Conegliano.
Mostra a cura del critico e storico dell’arte Mariangela Bognolo
Coordinamento evento ASD Stefania Piai
Evento presentato dall’Associazione Contrada Granda in collaborazione con INTArt Associazione Culturale
Orari di apertura:
giovedì e venerdì ore 14.30 – 19.00
sabato e domenica ore 10.00 -12.30 14.30 – 19.00
Ingresso gratuito
Biografia
Luigino Ostet (03/02/1937 - 06/03/2021)
Originario di Serravalle di Vittorio Veneto, nella sua infanzia, dopo l’uccisione del padre e le gravi condizioni a causa della guerra, vive alcuni anni nell’orfanotrofio di Follina. In gioventù è calciatore nel ruolo di portiere, tesserato con la società del Vittorio Veneto, negli anni in cui la squadra fu promossa dalla serie D alla C. Trascorre quindi tutta la sua vita a Conegliano, amata città d’adozione, insieme alla moglie Elda Della Libera e lavorando come operaio presso la Zanussi Grandi Impianti. Alla fine degli anni Settanta inizia a dipingere da autodidatta, esplorando varie tecniche e tendenze pittoriche, fino a giungere ad un suo personalissimo stile perfezionato in una vasta produzione. Contribuisce attivamente alla vita artistica esponendo in numerose mostre personali e collettive. Partecipa a concorsi nazionali e internazionali ricevendo premi e riconoscimenti. Le sue opere sono menzionate nei principali cataloghi e riviste d’arte contemporanea.