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Treviso Basket fuori da stagione 2012-2013, Zaia: "Una schifezza"

Dureo intervento del governatore del Veneto Luca Zaia a proposito dell'esclusione della Treviso Basket dalla stagione 2012/2013

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

"Troveranno codici, codicilli e pandette a giustificare quella che per ogni sportivo non può che apparire ciò che è: una schifezza”. Manifesta chiaramente la sua delusione e il suo disappunto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, per la decisione assunta dal Consiglio Federale della Federazione Italiana Pallacanestro di escludere dal massimo campionato nazionale la nuova Treviso Basket.

“In nome del formalismo e della presunta giustizia – prosegue Zaia – si penalizza una città e la sua storia sportiva, ma soprattutto si fa lo sgambetto a tutti coloro che hanno portato nel cuore una speranza mettendoci del proprio”.

“L’esclusione del Basket Treviso dalla massima serie – sottolinea il governatore –  dopo che perfino la Lega non aveva trovato i motivi per addivenire a una decisione così sbagliata, è un colpo grave, una ferita dolorosa per tutti quelli che a questo progetto avevano creduto, avevano lavorato, avevano, insomma, ritenuto possibile l’avverarsi di un sogno. Sto parlando dei tifosi, degli sportivi, dei tanti che praticano questo sport in una capitale internazionale del basket, ma anche degli imprenditori che ci hanno messo del proprio, che hanno rischiato tempo e denaro e avevano fornito ogni garanzia richiesta”.

“Se l’esito della legge è questo – afferma Zaia –, viene da chiedersi a cosa serva la giustizia. Se chi deve giudicare non riesce a vedere oltre la gabbia formale in cui è rinchiuso, ci si domanda se sia idoneo a questo compito. Chi si sente, attraverso l’applicazione della legge, capace di essere ingiusto, è sicuramente inadatto a guidare l’organizzazione di discipline sportive che, per i valori che esprimono, valgono molto ma molto di più della burocrazia che li comanda”.

“Sono vicino a tutti quelli che oggi si sentono messi in un angolo – conclude Zaia – e che avvertono la propria passione frustrata da una decisione che senza alcun dubbio definisco oltraggiosa. Sono certo che gli sportivi di Treviso, ma, di più, tutti coloro che ovunque vogliono uno sport sano e competitivo, non si sentano rappresentati da questi oscuri passacarte. Dico agli sportivi: siamo più forti di loro”.

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