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Scuola Breda di Piave

Asilo di Pero, il sindaco: «Mai parlato di chiusura, al massimo di accorpamento»

Moreno Rossetto fa chiarezza sul futuro della scuola dell’infanzia di Pero. «Credo che nessuno ne voglia la chiusura ma non possiamo intervenire su una scuola parrocchiale»

Moreno Rossetto, sindaco di Breda di Piave, è intervenuto in queste ore sul futuro dell'asilo della frazione di Pero: «Il Comune di Breda di Piave non può assolutamente intervenire nelle decisioni di una scuola parrocchiale paritaria. Quello che ha fatto in questi anni è mettere a disposizione delle scuole i dati sulla demografia, che non sono certo una novità e non riguardano nello specifico Pero. Inoltre, non ho mai parlato di chiusura, al massimo di accorpamento. In ogni caso, abbiamo incontrato e recepito con favore la proposta dell’associazione "Infanzia Pero" sul futuro dell’asilo.

Credo che l’impegno del Comune di Breda di Piave nei confronti delle scuole paritarie non sia assolutamente in discussione - continua Rossetto . visto che da anni destiniamo oltre 120mila euro per il sostegno alla scuola dell’infanzia paritaria “Monumento ai caduti” di Saletto e San Bartolomeo, scuola dell’infanzia paritaria “San Giuseppe” di Pero, scuola dell’infanzia paritaria “Monsignor Zangrando” di Breda, Asilo Nido Integrato di Breda e il contributo non è mai diminuito. Aver investito su una scuola dell’infanzia pubblica, è una scelta strategica che abbiamo fatto perché le famiglie di Breda potessero scegliere. E in tutto abbiamo oltre 160 bambini e bambine alle materne nel nostro Comune. Allo stesso modo, stiamo investendo sulle scuole di ogni ordine e grado, tanto è vero abbiamo quasi ultimato la nuova scuola media che, anche se a qualcuno sembra non piacere, è totalmente sostenibile, anti sismica e sicura per gli studenti del futuro. Concludendo, nessuno vuole la chiusura di un asilo, il mio ragionamento guarda ad un’ottica di comunità. È importante valorizzare le identità delle frazioni, tanto quanto lo è unificare alcuni servizi perché siano i migliori possibili a livello comunale, senza dover creare campanilismo o competizioni poco piacevoli».

«Stiamo perdendo di vista la questione - aggiunge Giuliana Cadamuro, capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale - e non si capisce come mai la questione sia stata sollevata proprio dopo che l’assessore comunale e i consiglieri di zona hanno incontrato una rappresentanza delle famiglie, ascoltando in modo positivo la proposta. Non spetta certo al sindaco o alla giunta decidere se aprire o chiudere una scuola materna privata seppur parificate. E una materna pubblica, nel 2020, è un vantaggio per i cittadini che possono scegliere, anche in base alle proprie possibilità economiche. Il tutto, non è per nulla in antitesi con le paritarie, che infatti vengono ogni anno supportate dall'amministrazione comunale con molti contributi. Spiace che qualcuno abbia voluto mettere in campo una competizione tra materne parrocchiali. Se la volontà di collaborare con il Comune c’è, questa non è la strada giusta».

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