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Gennaio 1985 la nevicata del secolo: il grande freddo a Treviso

Per 9 giorni temperature glaciali, si arrivò ai -20, poi nevicò senza tregua. Tutti i ricordi dei trevigiani. Tutti i ricordi dei trevigiani

Per 9 giorni temperature glaciali, si arrivò ai -20, poi nevicò senza tregua. Proprio in questi giorni iniziava a delinearsi la grande ondata di freddo del gennaio 1985 che poi culminò con i record storici di freddo e con la "nevicata del secolo".

Il freddo eccezionale fu la caratteristica meteorologica saliente nella provincia di Treviso tra il 3 e il 13 gennaio 1985 mentre dal 13 al 16/17 avvennero le grandi nevicate, concomitanti con l'addolcimento termico.

La cronaca di quei giorni memorabili

La grande ondata di freddo del gennaio 1985 prende forma nei primi giorni dell’anno. Ma a partire da sabato 5 gennaio e per 9 giorni consecutivi la temperatura sulla città di Treviso non supererà più gli zero gradi nemmeno in pieno giorno. Ben 9 “giornate di ghiaccio” consecutive. Martedì 8 gennaio, verso mezzogiorno, inizia una prima nevicata figlia di un ulteriore impulso di aria artica che richiama un altro scorrimento umido in quota; nevicata che si infittisce verso sera. Meno 5 in pieno giorno rappresentano la temperatura più bassa sui valori massimi diurni. Ma la discesa delle temperature deve ancora raggiungere l’apice, sussistono infatti tutte le condizioni necessarie a raggiungere temperature rigida da record: neve al suolo, cielo sereno, calma di vento ed aria particolarmente secca. Venerdì 11 batte ogni primato: la minima ufficiale dice per Treviso -19,8°C, valori simili anche nelle città di Padova, Parma e Brescia. Il termometro di casa appeso in terrazza segna -20°C, e così sia.  Al suolo ci sono dai 10 ai 20 centimetri di neve ovunque, una neve ormai assestata e ghiacciata ma pronta a riceverne altra. “Quando il sol la neve indora, neve, neve, neve ancora”: mai come nel gennaio 1985 questo proverbio fu più azzeccato. Grazie al contributo di Marco Rabito meteorologo.

IL 13 gennaio: il grande freddo e la nevicata da record 

Il giorno 13 si raggiungono i -17 al mattino. La Pianura Padana è un immenso congelatore naturale, l’aria più calda ed umida è costretta a scorrere sopra questo immenso lago d’aria gelida preesistente, dando origine a copiosissime nevicate. I primi fiocchi cominciano a cadere alle 18. Lunedì 14 ci si sveglia ancora con i fiocchi a depositarsi su ogni superficie, durante la notte nevica sulla Marca con la temperatura probabilmente più bassa mai osservata a nevicata in atto -7.2°C.

All’alba si misura una minima di -9°C  e, pur con qualche breve pausa, continua a nevicare per l’intera giornata con accumuli che arrivano a superare i 40/50 centimetri. Il traffico subisce i primi pesanti contraccolpi e alcune scuole rimandano a casa i ragazzi già in mattinata. La sera di lunedì 14 gennaio ha qualcosa di surreale, più di ogni altra nevicata del passato. Stavolta la neve è davvero tanta. Ogni rumore è soffocato, ogni luce viene esaltata.

UN PAESAGGIO SIBERIANO 
Il pomeriggio del 14, tuttavia, mostra ancor più quanto le temperature stiano cambiando, per la prima volta da 9 giorni a questa parte, si torna per un breve lasso di tempo, sopra lo zero con una massima diurna di +2°C. La Marca si sveglia confermando i valori termici nettamente ridimensionati, minima di appena -2°C e ancora fiocchi di neve ovunque che smetteranno di cadere solo verso metà giornata. Una Treviso mai vista, in centro città si registrano 40 cm di neve. 

Gli estremi termici di mercoledì 16 sono +1/-2°C.Il peso dell’acqua e l’aumento delle temperature, che hanno fuso una parte della neve, causeranno notevoli danni ai tetti dei capannoni agricoli e industriali, costruiti piatti e non in pendenza, come invece, e per fortuna, nelle case. Le scuole sono chiuse, ma praticamente tutte le attività sono paralizzate. I comuni si affidano a squadre di spalatori, retribuiti a 10.000 lire l’ora, girano di sera, in città, vestiti di nero con la pala in spalla. Sembrano becchini. C’è urgenza di far defluire tutta l’acqua rimasta in superficie e occorre scavare sulla neve per liberare i tombini e le caditoie. Chi possiede trattori e ruspe, lavora praticamente 24 ore al giorno per liberare strade, piazze, passaggi privati e cortili per l’intera settimana. Nei campi sportivi della provincia si corre e gioca a pallone tra muri laterali di neve alti tre metri! Autentici muri di neve anche in piena città. 

I ricordi dei Trevigiani

La mattina dell’8 gennaio 1985 il cielo inizia a sporcarsi di nubi inizialmente di tipo alto, in risalita da meridione, ma la notte è trascorsa ovunque con cielo sereno e le temperature sono crollate.

Ecco i valori osservati in alcune località venete il giorno 8 gennaio 1985: Vicenza max -2, min -15; Isola Vicentina -4/-12; Asiago -10/-19; Bassano del Grappa -3/-11; Cima Grappa -8/-23; Tonezza del Cimone -10/-20; Verona -4/-9; Zevio -2/-8; Castelfranco Veneto -4/-12; Cortina D'Ampezzo -7/-21; Auronzo -8/-20; Mestre -4/-9; Lozzo Atestino +4/-10; Belluno -9/-15; Chioggia -3/-5; Rovigo -4/-16; Cavarzere -4/-12.

11 gennaio 1985, 36 anni fa, il giorno più freddo dell'ondata di gelo, ecco le temperature registrate:

Padova Aeroporto Allegri -19°/-4°
Padova -18.9°/-3.1°
Verona Villafranca -18°/-3°
Vicenza -18.9°/-2.2°
Treviso Istrana -14.3°/+0.2°
Treviso S.Angelo -13°/0°
Venezia Tessera -12°/-0.4°

Grazie al gruppo "Treviso e provincia ieri e oggi" per le testimonianze.  Carla:"Io ricordo come fosse ieri le tubature dell'acqua saltate. Tutto in blocco a casa. 12 gradi la stanza più calda. Mi recai per la disperazione quella mattina dalla mia vicina che mi offri una bella tazza di latte caldo e caffè. Lo ricorderò  sempre, poi con la storica 126 Fiat pian piano andai a lavorare. Ci misi un'ora per percorrere 5 km e per strada caricai in auto un signore che sapevo essere impiegato in municipio del paese dove lavoravo. Che ricordi, per strada il comune di Treviso aveva ingaggiato tutti i mezzi agricoli per pulire dalla neve  le principali strade di citta. Mia suocera lo paragonò all'inferno del '29."

Elisa: "Scuole chiuse 3 giorni, Io ero in prima media."

Renata: "Abitavamo a Revine quanta neve mai più vista così tanta."

Dante: "Il lago di Revine era tutto ghiacciato, che corse ho fatto sul ghiaccio col motorino e attaccato lo slittino."

Sandro: "Avevo 8 anni, riuscii addirittura a farmi una piccola rampa per discesa in bob sul cortile di casa."

Mirco: "Che freddo e quanta neve. Ero 17enne e giravo in Ciao assieme ai miei amici e non essendoci ancora l'obbligo del casco ricordo le stalattiti alle sopracciglia, i capelli letteralmente cristallizzati, le orecchie rosse e ghiacciate e le impennate sulla neve."

Valeria: "Me la ricordo perché la mia sorellina aveva tre anni, io la volevo prendere in braccio e mi è caduta dentro la neve che l'ha sommersa da capo a piedi e mia madre me ne disse tante..."

Daniela: " La neve era alta anche in città. Poi ha ghiacciato. La sera a casa non usciva neanche l'acqua dal rubinetto, gelate anche le tubature!"

Deborah: "Io mi ricordo perché avevo la varicella e guardavo la neve altissima dalla finestra."

Antonella: "Anch'io la ricordo bene, non ne ho più vista tanta così in città."

Carla: "Quanto freddo. Ghiacciarono i tubi dell'acqua fredda e si spezzarono. A casa 12 gradi con termo che funzionava al massimo."

Franca: "Mi ricordo benissimo mio marito allora fidanzato era Tolmezzo a fare il militare -40 ."

Flavia: "Andavo a insegnare con la 126 FIAT unica macchina che riusciva a procedere nella neve."

Roberto: "Come potrei dimenticare. Quella notte ero di pattuglia come poliziotto per le vie di Treviso."

Ivana: Lo ricordo benissimo era il 14 gennaio, alle 4 di mattina avevo le doglie sono andata in ospedale con una bufera di neve ci abbiamo impegnato 1 ora in un percorso di 20 minuti, alle 10 è nato mio figlio."

Augusto: "Lavoravo in provincia ed eravamo tutti, soprattutto gli autisti dei mezzi sgombraneve, impegnati per cercare di rendere, quanto più possibile, agibili le strade, soprattutto quelle della zona pedemontana!!!!! Non si può dimenticare!"

Tonino: "Mi ricordo dei falò sotto il serbatoio del Hanomag Mercedes per metterlo in moto , il gasolio invernale allora non esistiva"

Pietro: "Lunedì 14 gennaio, alle 19 dovevo essere a Treviso, così son partito da Asolo alle 17. La statale non era stata pulita, la neve grattava il fondo della macchina e pur con le catene si viaggiava a passo d'uomo. Sono arrivato a Treviso alle 20."

Foto della nevicata del gennaio 1985 di Giuliano Moretto a Ciano del Montello

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