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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Carenza di autotrasportatori nella Marca: «Il Bonus Patenti non basta»

Danilo Vendrame, presidente della comunità trasporto merci di Confartigianato Treviso, lancia un appello alle istituzioni: «Non è solo una questione di aiuti economici, bisogna rendere attrattivo tutto il settore»

La carenza di autisti professionali  interessa, come noto, ormai da tempo sia il settore del trasporto merci che quello del trasporto persone. Da quando è mancato il flusso degli autisti con patente acquisita durante il servizio di leva, il ricambio generazionale è stato minimo. L’attuale percorso per l’acquisizione delle patenti, lungo oltre che costoso, ha contribuito ad aggravare la situazione. Dal 13 febbraio i giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliono conseguire le patenti e le abilitazioni professionali per il trasporto di merci/persone possono richiedere il c.d. “Bonus patenti” per un importo fino a 2.500 euro. L’Ebav - Ente Bilaterale Artigianato Veneto- eroga inoltre un ulteriore contributo  di mille euro, cumulabile col ”Bonus Patenti”, a favore di chi, nei 12 mesi successivi al conseguimento delle patenti, venga assunto in un’impresa artigiana di trasporto merci.

Il commento

«Si tratta di un ottimo aiuto anche se,  ma a mio avviso, ci vuole ben altro per risolvere o almeno attenuare il problema - spiega Danilo Vendrame, presidente della comunità trasporto merci di Confartigianato Treviso -. Non è solo una questione di aiuti economici. Bisogna rendere attrattivo il settore riconsegnando agli autisti la loro dignità di professionisti della strada. Oggi i giovani pur avendo la possibilità di ricevere delle buste paga importanti ritengono prioritaria la qualità della loro vita che non misurano esclusivamente in denaro. La politica dell’aumento dei salari, adattata da molti vettori non sembra attualmente la misura idonea  per migliorare la situazione. Le lunghe attese al carico e allo scarico, la mancanza di aree di sosta idonee (con bagni e servizi decenti), l’assenza di rispetto per il loro lavoro, sono alcuni degli elementi che li fanno desistere dall’avvicinarsi a questo mestiere e che stanno riducendo significativamente la motivazione a chi, originariamente con entusiasmo, aveva intrapreso questa professione. Per porre rimedio a questa situazione serve la collaborazione di tutti gli altri attori della filiera: committenti, caricatori e destinatari delle merci che dovranno rivedere atteggiamenti, organizzazione e scelta dei fornitori. Molte aziende si premurano di comunicare nei propri siti la loro politica per la sostenibilità. Mi auguro che non si tratti solo di parole ma che questo modello di sviluppo metta in primo piano anche l’impegno per garantire agli autisti che entrano quotidianamente nei loro piazzali, condizioni di sicurezza, benessere sul luogo di lavoro e assenza di comportamenti discriminatori» conclude Vendrame.

DANILO VENDRAME TRASPORTO MERCI

I numeri

La mancanza di autisti è un problema mondiale. Le stime parlano di quasi mezzo milione di professionisti  mancanti. In Europa: la Germania stima una forbice tra  57mila e 80mila e il problema riguarda anche i Paesi dell’Est. Si calcola che in Polonia manchino circa 80.000 autisti. In Italia i numeri sono più bassi: ne mancherebbero all’appello circa 20mila, come in Spagna e poco meno della Francia. In Veneto, per il solo settore dell’autotrasporto merci conto terzi  si parla  di almeno 2.500 richieste di assunzione attualmente inevase.

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