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Palazzo Sarcinelli, svelate le mostre fino al 2027: ci sono Banksy e Impressionisti

Conegliano si prepara ad accogliere tre esposizioni targate Artika per i prossimi tre anni: si parte quest'anno con le opere dello street artist più conosciuto al Mondo, tra 2025 e 2026 una mostra dedicata all'universo femminile, nel 2027 gli Impressionisti

Artika ha presentato a Conegliano, nella prestigiosa sede di Palazzo Sarcinelli, una programmazione di mostre a carattere triennale. Il progetto prevede la realizzazione di tre grandi mostre, dedicate ad altrettanti momenti significativi della storia dell’arte. I progetti saranno sviluppati da Artika in sinergia con importanti partner pubblici e privati, la cui importanza nel settore è resa evidente dal curriculum degli stessi.

Il primo progetto è un omaggio al celebre e controverso Banksy. La mostra si propone di presentare al pubblico, oltre ai capolavori dell’artista di Bristol, anche una “mostra nella mostra” per analizzare l’evoluzione del movimento della street art dagli esordi di Keith Haring al giorno d’oggi. Obey, Mr Brainwash, TVboy e Banksy: molti tra i grandi interpreti della street art saranno presenti in questa esposizione esclusiva. Il secondo progetto è incentrato sul ritratto di donna, tra i generi più rappresentativi della storia dell’arte. Il taglio curatoriale, partendo dalla Belle Époque analizza la trasformazione radicale nella ritrattistica del Novecento. Dalla bellezza “classica” di Giovanni Boldini e gli altri interpreti della pittura fin de siècle a Parigi, fino alle rivoluzioni avanguardiste e al Novecento di Sironi. Il terzo progetto è dedicato ad uno dei movimenti artistici più amati in Occidente: l’Impressionismo. L’esposizione, composta da 70 opere, analizza la produzione di artisti attivi nel nord della Francia. Tra le grandi firme compaiono Monet, Renoir, Boudin, Corot e Courbet.

Il commento

Cristina Sardi, assessore alla Cultura, dichiara: «Conegliano nel prossimo triennio è anche cultura con nuove sfide, complesse ed ambiziose. Una rigenerazione ed una rilettura della Città del Cima anche a livello culturale; Palazzo Sarcinelli diventa infatti teatro di tre importanti mostre a partire dal 2024. Tre realtà davvero preziose, che porteranno a Conegliano numerosi turisti e visitatori per conoscere il percorso storico-artistico dei grandi nomi che esporremo. L’arte rappresenta un mezzo per mettere persone diverse in comunicazione tra di loro, un modo per costruire la conoscenza reciproca e offrire prospettive per la ricchezza e la varietà dell’arte nel mondo. Ringrazio Artika per il risultato del grande lavoro svolto e che si svolgerà nella nostra Città, un risultato che sicuramente porterà orgoglio e dinamismo a Conegliano».

Banksy

A cura di Daniel Buso in collaborazione con Deodato Arte. Periodo: 2024-2025. Banksy, con il suo stile sarcastico e beffardo, ha imperniato la propria poetica artistica sulla critica al capitalismo, alla guerra, al controllo sociale e alle disuguaglianze. L’aura di mistero che lo circonda è uno degli elementi che egli stesso utilizza per sovvertire i codici culturali contemporanei offrendo, con le sue opere, messaggi allo stesso tempo semplici e universali. Ogni opera di Banksy ha un significato profondo, a volte ironico, a volte dissacrante, sempre di forte denuncia sociale. La mostra, accanto all’anonimo artista di Bristol, presenta un focus dedicato all’evoluzione del movimento della Street art dagli esordi di Haring al giorno d’oggi. L’arte di strada in pochi anni è passata dall’essere un’espressione underground e minoritaria, rifuggita dalle grandi gallerie e dai musei, per poi divenire la corrente artistica più conosciuta e mainstream del mondo. L’efficace metodo comunicativo di Banksy è stato raccolto ed elaborato da artisti come Obey e Mr. Brainwash, oggi esponenti di punta della Street art e Mr.Savethewall, artista italiano che si definisce in tal senso un “post-street artist”. Ma, con il successo, sono arrivate anche le critiche. Possiamo ancora definire street opere che vengono vendute per milioni di dollari? È giusto che, dopo anni di propaganda contro il sistema dell’arte, ora siano proprio gli artisti della Street art al suo vertice? La mostra, attraverso le opere degli street artist più importanti del nostro tempo, indaga le contraddizioni intrinseche di un movimento che ha spiazzato il mondo, ribaltando tutte le previsioni.

Universi al femminile

A cura di Antonio D’Amico in collaborazione con Museo Bagatti Valsecchi, un percorso tra Boldini, Hayez, Sironi e Picasso. Periodo: 2025-2026. Una grande mostra che propone opere di prestigiose collezioni private e di alcuni musei italiani, con l’ambizione di raccontare storie di donne di fine Ottocento e Novecento: donne popolane e borghesi, lavoratrici, madri di famiglia, illustri protagoniste dei salotti alla moda, donne di “potere” e donne leggendarie, tutte ritratte sullo sfondo della società del tempo dai più importanti pittori: tra cui Hayez, Boldini, Zandomeneghi, Campigli, Carrà, De Nittis, Irolli, Grosso, Sironi e Picasso. Pittori che presentano approcci differenti e sensibilità personalissime, con stati d’animo che non solo rivelano la loro ricerca ma svelano ai nostri occhi le ideologie che popolano gli universi femminili in un tempo che corre veloce tra due secoli! Dalla Belle Époque e fino agli anni Cinquanta del Novecento l’arte documenta la frenesia dei mutamenti sociali e la donna diventa soggetto prediletto dagli artisti che la eleggono a veicolo del cambiamento e simbolo di progresso, chiave di lettura per comprendere la contemporaneità e specchio di atmosfere affascinanti che guardano al futuro. Ai poli opposti del percorso espositivo troviamo, da un lato, la donna della Belle Époque dipinta da Boldini, vaporosa, sempre disinvolta e fiera del proprio aspetto; dall’altro, invece, Le Corsage a Carreaux di Pablo Picasso è testimonianza del passaggio verso una nuova epoca storica artistica: mediante il ritratto di figure apparentemente classiche, l’artista esplora l’animo umano traghettando definitivamente la società nell’era moderna.

Impressionisti

A cura di Alain Tapié in collaborazione con Ponte. Periodo: 2026-2027. L’Impressionismo ha lasciato una traccia profonda nella storia dell’arte muovendo i suoi passi in Francia a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, e proprio da questi inizi prende movimento la mostra evento di Conegliano. Più di settanta importanti opere raccontano la fascinazione degli artisti per la Normandia, territorio che diventa microcosmo naturale generato dalla forza della terra, del vento, del mare e della nebbia. Un paesaggio naturale dotato di una propria ‘fisicità’ vera e vibrante. I dipinti provengono da diverse istituzioni e recano la firma di autori come Monet, Renoir, Bonnard, Boudin, Corot, Courbet, Daubigny, ma anche, e non solo, Delacroix e Dufy.

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