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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Migranti, spunta l'ipotesi di un nuovo centro di accoglienza a Crespano del Grappa

Il progetto, al vaglio della Prefettura, è quello di utilizzare come "valvola di sfogo" il teatro dell’ex collegio delle Suore di Maria Bambina per sopperire alle caserme Serena di Treviso e Zanusso a Oderzo, con numeri sempre elevati di ospiti

Il teatro dell’ex collegio delle Suore di Maria Bambina a Crespano del Grappa potrebbe diventare il terzo Hub della Marca per l'accoglienza ai migranti, a fungere da "valvola di sfogo" per le due strutture già esistenti, l'ex caserma Zanusso di Oderzo e l'ex caserma Serena di Treviso, entrambe con cronici problemi di numeri di stranieri accolti. La Prefettura di Treviso avrebbe individuato questa possibile soluzione per sopperire ai bandi continuamente deserti per individuare aree da dedicare all'accoglienza e per un'emergenza, quella degli sbarchi, destinata a riproporsi dalla primavera prossima. L'area scelta sarebbe strategica e potrebbe ospitare un centinaio di migranti: isolata e ai confini tra tre province, ovvero Treviso, Belluno e Vicenza. Nel 2016 era fallito il tentativo di ricavare un centro per 98 immigrati nell’ex polveriera di Volpago del Montello di proprietà del demanio, ipotesi naufragata per l’opposizione dei Comuni dell’area del Montello e anche dei residenti che manifestarono apertamente contro questa soluzione. 

A Treviso infatti il sindaco Mario Conte non ha alcuna intenzione di a raggiungere i numeri record degli scorsi mesi con 700 persone che sono state ospitate nel corso delle fase più critica degli sbarchi sulle coste italiane e la ex Zanusso non è mai stata sufficiente per contenere tutti gli arrivi. Per l’estate il rischio è che si ritorni a un totale superiore alle mille presenze nella Marca con conseguente richiesta da parte del ministero degli Interni, Piantedosi, alle Prefetture di trovare una soluzione. Crespano rappresenterebbe una scelta che potrebbe essere funzionale a ridurre la pressione numerica ma soprattutto quella politica sulle altre strutture della Marca. Il rischio è che si riproponga il tema della mancanza di servizi per gli ospiti del centro, che sarebbe tanto più scottante quanto più elevato sarebbe il numero di immigrati che potrebbero trovare sistemazione all’ex collegio.

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