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Venerdì, 26 Aprile 2024

Bilancio Caritas tarvisina: boom di donazioni nel 2021, quasi 742mila euro

Nel 2022 la quota era stata di 446mila euro. Aumentano del 10% le persone in condizione di povertà assoluta, un centinaio quelle assistite. Il direttore, don Davide Schiavon: «Arrivano persone che non hanno nulla». Seguiti anche un centinaio di profughi ucraini, una nuova emergenza che segue quella della crisi del 2008 e la pandemia

Sono quasi raddoppiate le offerte ricevute dalla Caritas di Treviso nel 2021 (si sono attestate a quasi 742mila euro) rispetto al 2020 (446mila euro): è solo un segno, per una volta positivo, di quanto la pandemia ha influito nel tessuto sociale trevigiano. Se la generosità è aumentata in maniera così esponenziale (quasi 360mila euro sono stati investiti in progetti di cooperazione, 130mila euro in progetti internazionali e 144mila eurto nel progetto di microcredito "Sta a Noi"), così come il numero dei volontari (sono 95, 32 in più negli ultimi mesi), preoccupa dall'altro versante l'aumento delle persone che si trovano in una situazione definita di "povertà assoluta".  Il direttore di Caritas Treviso, don Davide Schiavon, non ha usato mezzi termini commentando il fenomeno che ha visto un aumento dal 2020 al 2021 di un +10%: «Arrivano persone che non hanno nulla, ci chiedono i calzini o l'intimo». Chi sono? Il 30% italiani e il 70% stranieri, molti immigrati usciti dal mercato del lavoro ma anche ex richiedenti asilo.

Il progetto di microcredito "Sta a Noi" ha visto lo scorso anno erogare oltre 435mila euro attraverso il microcredito (su un plafond di 694mila euro) ai cittadini (nel 45% dei casi sono stati destinati al pagamento degli affitti e al 17% alle utenze di gas e luce) e una piccola parte, circa 30mila euro, a piccole imprese a carattere famigliare o uninominale (le parrucchiere, pizze al taglio, attività legate al mondo alberghiero).

Don Davide Schiavon ha spiegato anche come quella Ucraina (un centinaio le persone seguite dai volontari della Caritas) sia solo l'ultima di una lunga serie di emergenze che stanno costellando questi ultimi anni, dalla crisi economica del 2008 passando per la pandemia, peraltro non ancora conclusa.

Ciò nonostante i progetti per il futuro non mancano: entro fine anno un edificio attiguo alla sede principale di Caritas (si chiamerà casa Jawo in memoria dello storico custode mancato lo scorso anno a causa di un malore) sarà restaurato e utilizzato come spazio di incontro tra ragazzi e persone in difficoltà. Un embrione del progetto si svolgerà durante l'estate prossima con alcuni giovani che inizieranno a scoprire una realtà che purtroppo troppo spesso disconoscono, ovvero quella dei poveri.

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