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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Centro / Piazza Vittoria

Petizione on line contro il park in piazza Vittoria: firmatari verso quota mille

L'iniziativa è stata lanciata qualche giorno fa dal consigliere comunale di minoranza Giorgio De Nardi: «Il sindaco Mario Conte non può più ignorare una volontà popolare così chiara e forte, anche se il park faceva parte del suo programma elettorale come provvedimento bandiera»

Si appresta ad avvicinarsi a quota mille firmatari la petizione on line proposta dal consigliere di opposizione ai Trecento, Giorgio De Nardi, contro la realizzazione del park di piazza Vittoria, un'opera che nel corso del 2024 diventerà cantiere dopo decenni di parole e beghe politiche. L'iniziativa è proposta sulla piattaforma Change.org e sta raccogliendo grande consenso contro quello che secondo l'imprenditore rappresenta un "mostro", osteggiato anche dai residenti dell'area interessata al cantiere.

«Per una questione così locale si tratta di numeri impressionanti che fanno capire come i trevigiani (sia residenti che commercianti) siano in larga parte contrari a questa decisione» ha spiegato De Nardi sulla sua pagina Facebook «Pur essendo appena all'inizio (la petizione è partita sabato sera), il Sindaco Mario Conte non può più ignorare una volontà popolare così chiara e forte, anche se il Park faceva parte del suo programma elettorale come provvedimento bandiera. Continuate a sostenere la petizione facendo girare il link, con questa iniziativa i trevigiani possono far sentire la loro opinione ed essere ascoltati dalla politica!».

«Sono un residente di Treviso, profondamente preoccupato per la crescita incessante del traffico e dell'inquinamento dell'aria nella nostra città» aveva scritto Giorgio De Nardi sabato scorso lanciando la petizione on line «Secondo uno studio di Copernicus/Il Sole 24 Ore, l'aria di Treviso è tra le peggiori d'Italia. Questo è in buona parte dovuto al traffico che affligge la nostra città. Il progetto attuale per costruire un mega parcheggio sotterraneo per 430 stalli sotto la centralissima Piazza Vittoria non farà altro che aggravare questo problema, attraendo ancora più auto. Il progetto è inoltre viziato da costi molto elevati e da rischi archeologici (è certa la presenza di reperti antichi), idrogeologici (sarà scavato in un terreno attraversato dalla falda che regge un'alta densità di scuole ed edifici storici) e di scarsa fruibilità (ben 3 piani sotto terra). Chiedo quindi che questo progetto venga cancellato per sostituirlo con dei parcheggi multipiano attorno al centro per intercettare le auto prima dell'ingresso in città, potenziando parcheggi a raso già esistenti ad esempio nelle aree ex Macello dietro allo Stadio Tenni (subito) e attorno alla stazione dei treni (previo accordo con RFI)».

«Queste modifiche ridurrebbero notevolmente il traffico attorno e dentro la città e contribuirebbero a migliorare la qualità dell'aria per tutti i residenti a Treviso» chiude l'imprenditore «Firmate questa petizione per sostenere una soluzione più sostenibile e rispettosa dell'ambiente al problema del traffico e dell'inquinamento nella nostra amata città».

Il referendum proposto da Coalizione civica

«La contrarietà di numerosi cittadini (anche elettori di Conte, perfino una candidata nelle liste che lo sosteneva alle ultime elezioni amministrative) si è espresso con l’apertura di una pagina Facebook che continua a raccogliere le tante motivazioni a sostegno del No a questo progetto la cui realizzazione finirà per portare solo nuovo traffico in centro, oltre a incidere profondamente (è il caso di dirlo) su un’area del centro storico delicata sotto molti punti di vista: idrogeologico, archeologico, economico e sociale. La seconda iniziativa è quella presa da Giorgio De Nardi che ha aperto una petizione su Change.org contro la realizzazione del park interrato, motivandola con ragioni che da tempo anche noi sosteniamo. Chiediamo, quindi, alle trevigiane e ai trevigiani di sottoscrivere la petizione e di contribuire a diffonderla come primo passo per una mobilitazione che speriamo possa essere molto ampia contro un progetto di cui non condividiamo le motivazioni e che riteniamo sia dannoso per la vivibilità del centro storico e per l’ambiente (a causa dell’aumento dell’inquinamento atmosferico che provocherà nella zona)» ha scritto in una nota Gigi Calesso di Coalizione civica «Nel frattempo continuiamo a lavorare per verificare la possibilità di arrivare a un referendum cittadino “autogestito” nel caso, quanto mai probabile, che l’amministrazione comunale, come ha già detto il Sindaco, rifiuti di organizzare una consultazione “ufficiale” sulla questione. Un referendum, infatti, sarebbe l’occasione per tutti, favorevoli e contrari al progetto, per esprimere e motivare le proprie posizioni e permetterebbe ai trevigiani di valutare anche le soluzioni alternative. Secondo noi ne esistono almeno tre da prendere in considerazione: a) la realizzazione in un park multipiano “leggero” nell’area dell’attuale parcheggio della stazione (le cui dimensioni saranno ridotte dalla realizzazione della viabilità di collegamento con il sottopasso di viale Cacciatori e, quindi, dovrà comunque essere “ristrutturato”; b) l’acquisto da parte dell’amministrazione comunale della ex-Telecom di via Dandolo per la realizzazione di un park multipiano: la proprietà è di un fondo immobiliare che non ha fatto alcunché nell’area e, quindi, non dovrebbe essere indisponibile alla vendita; c) la trasformazione in un park multipiano (le attuali strutture hanno già un’altezza sufficiente per almeno due piani) della ex-Siamic, ipotesi che ha il vantaggio, rispetto alle due precedenti, di essere immediatamente all’esterno del centro storico, a poche centinaia di metri proprio da piazza Vittoria: certo è una soluzione che richiede i tempi di attesa dello spostamento della stazione degli autobus ma un soggetto privato che ha atteso per oltre 20 anni di realizzare un progetto approvato penso non tema qualche altro anno di attesa. Esistono, quindi, motivi per non realizzare il park interrato e soluzioni alternative concrete. Noi continuiamo la battaglia».

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