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Domenica, 28 Aprile 2024

Cerca di entrare in Italia con documenti falsi: arrestato in aeroporto

Blitz delle Fiamme Gialle di Treviso al terminal "Antonio Canova": in manette un 25enne africano del Ciad, richiedente asilo politico. Partito in aereo da Malta, aveva utilizzato un passaporto e un permesso di soggiorno falsi per tornare nella Marca

Ha provato a utilizzare un passaporto e un permesso di soggiorno falsi, intestati a una persona originaria del Mali, per entrare illegamente in Italia ma la Guardia di finanza di Treviso lo ha fermato ai varchi dell'aeroporto Canova, arrestandolo.

Gdf aeroporto Treviso 1-2

A finire nei guai un un 25enne africano del Ciad, richiedente asilo politico in Italia dal febbraio scorso, sbarcato da un volo partito da Malta nei giorni scorsi. I finanzieri del Gruppo Treviso, in servizio presso l’area arrivi e impegnati nei controlli antiterrorismo, aumentati dopo lo scoppio della guerra in Israele, si sono resi conto dei documenti di riconoscimento contraffatti: nel corso del controllo, infatti, sono apparse subito contraddittorie le dichiarazioni rilasciate dall’arrestato sulla propria identità, anche alla luce della mancanza, nei documenti di riconoscimento esibiti, di alcune importanti caratteristiche volte a garantirne l’autenticità. Ricostruendo gli spostamenti dell’indagato, è emerso che l’uomo, dopo essere sbarcato clandestinamente a Pantelleria agli inizi del 2023, nel febbraio dello stesso anno si era trasferito a Treviso, dove aveva chiesto protezione internazionale, salvo poi emigrare a Malta per accettare un’offerta di lavoro stagionale nella ristorazione. Terminato il lavoro a Malta, il 25enne ha deciso di fare nuovamente rientro a Treviso, utilizzando però una falsa identità allo scopo di eludere il divieto imposto dalle autorità italiane di lasciare il territorio nazionale, in attesa della conclusione della procedura di richiesta di assistenza umanitaria.

Gdf aeroporto Treviso-2

Lo straniero, il cui arresto è stato convalidato dalla locale autorità giudiziaria, insieme al sequestro dei documenti contraffatti, dovrà ora rispondere del reato di possesso di documenti falsi, punibile con la reclusione fino a cinque anni. Ancora una volta, la tratta aerea Malta-Treviso, così come già emerso nella recente operazione denominata "Malta’s passeur", conclusa dagli stessi finanzieri di Treviso, si conferma tra quelle privilegiate da chi tenta di entrare illecitamente in Italia, in un’area geografica, come la provincia di Treviso, solo in apparenza esclusa dai flussi migratori diretti, tipici delle zone di confine.

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