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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Topolino soccorso in strada, haters scatenati sui social: «Se era un uomo lo lasciavano lì»

Il caso del topolino soccorso sabato a Treviso è finito sulle cronache nazionali. I volontari di Oipa rispondono agli haters: «I social sono diventati l'unico modo per alcuni di riversare odio scrivendo qualsiasi cosa gli passi per la mente»

«Passano con noncuranza davanti ai senzatetto lasciandoli morire, poi però salvano un topo: ipocriti». Questo è solo uno dei tantissimi commenti apparsi sotto l'articolo pubblicato dal quotidiano nazionale "Il Messaggero" che aveva riportato la notizia del topolino soccorso in strada a Treviso la vigilia di Pasqua.

Cos'è successo

Sabato 30 marzo il topolino Orazio era stato ritrovato in centro città riverso su un fianco. L'animale respirava a fatica. Accanto a lui qualcuno aveva lasciato un biscotto. Una passante, andando a lavoro, l'aveva messo al sicuro contattando Oipa Treviso per avere indicazioni su cosa fare. L'animale era stato soccorso e i volontari di Oipa le avevano dedicato un post di ringraziamento sottolineando come "ogni persona possa fare la differenza". Il topolino Orazio è morto nella notte di Pasqua ma, nel frattempo, la sua storia era finita non solo sui media locali ma anche su un giornale nazionale come "Il Messaggero". Ed è proprio sotto al post pubblicato dal giornale sulla sua pagina che decine di utenti Facebook hanno iniziato a pubblicare commenti pieni d'odio verso i soccorritori del topolino: "Invece di salvare i topi salvate un essere umano che a bisogno Ipocriti". "Poi mettono i genitori anziani nelle Rsa".

Il messaggio di Oipa Treviso

Di fronte a tanto odio nei confronti dei soccorritori dello sfortunato topolino, Oipa Treviso è intervenuta oggi con queste parole: «Non avremmo mai pensato che il racconto di un salvataggio potesse arrivare a tanto in tutti i sensi. Questo ci fa pensare a una sola cosa: occuparsi di qualcuno o qualcosa in difficoltà è davvero diventato così strano in questo mondo? Probabilmente sì. Il nostro post voleva, come sempre, riuscire a muovere le coscienze e far capire a chi avrebbe letto il suo racconto che ognuno di noi ha il potere e la responsabilità di fare qualcosa. Dall'altra sapevamo che avremmo avuto molte critiche, l'avevamo già messo in preventivo. Ci siamo resi anche conto però di quanto i social siano diventati l'unico modo per alcune persone per riversare odio scrivendo qualsiasi cosa gli passi per la mente, quanto possano essere dannosi se non utilizzati nel modo corretto. L'abbiamo detto più volte: i volontari di Oipa Treviso non sono supereroi ma persone con un profondo rispetto per ogni vita. Da quando abbiamo iniziato non ci siamo occupati solo di animali, siamo intervenuti in casi sociali segnalati per gli animali e abbiamo portato il nostro aiuto ad anziani lasciati soli, abbiamo organizzato anni fa una raccolta per una famiglia che non aveva cibo adeguato e vestiti per una bambina di pochi mesi, mensilmente aiutiamo degli anziani in difficoltà con i loro cani, alcuni volontari inoltre nel loro privato supportano progetti scolastici in Africa. Non siamo proprio dei mostri come sembra no? In pochi post troverete le nostre faccione ad identificare i nostri successi. Perchè?Perchè in questo mondo dove è più importante apparire che essere, i nostri successi sono raccontati dalle foto degli animali di cui ci occupiamo finalmente in famiglia, dagli animali malati finalmente guariti, dai lieti fine che possiamo raccontare. Noi siamo questi e ne siamo fieri».

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