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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via San Nicolò

Baby gang, raddoppiati gli interventi delle volanti. Il Prefetto apre ai "mediatori"

Durante la festa della polizia, il Questore Manuela De Bernardin Stadoan ha inserito il tema nel suo bilancio annuale. Boom di ammonimenti per il "codice rosso", 140, e allarmano gli attacchi hacker alle aziende, almeno 400 quelle denunciate alla polizia postale

Baby gang. Se questa definizione era, fino a poco tempo fa, quasi un tabù tra i vertici delle forze dell'ordine e in una vasta schiera di amministratori politici della Marca, queste due parole sono finite nel discorso ufficiale pronunciato ieri, 10 aprile, dal Questore di Treviso, Manuela De Bernardin Stadoan, che lo ha utilizzato senza giri di parole durante il suo intervento di bilancio, nel corso dell'annuale festa della polizia che si è svolta nell'ex chiesa di San Teonisto. Un modo per affrontare seriamente il problema senza mettere la polvere sotto il tappeto o minimizzare. Del resto l'aggressione di venerdì scorso in vicolo Rialto, con un 50enne malmenato da due ragazzini di 17 e 15 anni, sono finite sugli schermi delle tv nazionali.

«In questa provincia ha assunto da tempo centralità il tema della sicurezza urbana, ovvero la vivibilità e fruibilità della città, con in connesso fenomeno, quotidianamente agli onori della cronaca delle baby gang» ha detto il Questore «Il cambiamento delle dinamiche sociali non permette più di cullarci nel ricordo di idilliaci tempi andati. Aldilà delle condotte costituenti reato che vengono puntualmente affrontate con gli strumenti di diritto penale il fenomeno che affligge e tanto allarma questa comunità, definibile come intemperanza giovanile non può essere contenuto con l'azione di polizia ma deve essere affrontato alla radice, con una progettualità per la diffusione tra i giovani della cultura della legalità e del rispetto».

Per combattere la violenza giovanile in città lo sforzo della Questura di Treviso ha portato ad un aumento del 40% dei pattugliamenti delle volanti (quasi il doppio), a cui si sommano anche gli interventi delle altre forze dell'ordine e dei militari dell'operazione "Strade sicure" oltre al reparto prevenzione crimine. In platea erano presenti ieri anche alcuni sindaci (per il Comune di Treviso il vicesindaco Alessandro Manera), i vertici delle altre forze dell'ordine ed il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, che a margine dell'evento si è detto possibilista su un possibile impiego di "operatori di strada" o "mediatori" per iniziare a dialogare con questi ragazzi e anche lo stesso Conte non ha escluso questa ipotesi, dopo aver convocato il tavolo con i rappresentanti delle comunità straniere e il servizio civile obbligatorio.

Il Questore, nel corso del suo discorso ha ricordato alcuni numeri dell'attività della polizia trevigiana: dai 53 "fogli di via" dal territorio nei confronti di malviventi, ai 29 daspo urbani firmati (con il divieto di accedere a bar o esercizi pubblici). Per quanto riguarda la violenza di genere ben 140 ammonimenti verbali per stalking (più del doppio rispetto all'anno precedente) con «una maggiore propensione alla denuncia delle vittime».

«Mentre fanno parte dell'archeologia criminale reati come le rapine in banca o agli uffici postali, diventi episodi sporadici» ha spiegato durante il suo intervento «rimangono di attualità le truffe e i furti, soprattutto nei confronti delle persone anziane che possono essere arginate solo rafforzando la consapevolezza e la capacità di desistenza delle possibili vittime».

Infine un allarme riguarda i crimini informatici con la polizia postale ha segnalato, nell'ultimo anno, ben 400 attacchi hacker ai danni aziende. Sul fronte degli incidenti stradali De Bernardin ha sottolineato il lavoro messo in campo dalla polstrada, con 3mila sanzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza, 1400 per uso del telefono alla guida, 2800 per alta velocità. «Numeri che dimostrano una generale incoscienza dei primari presidi della sicurezza propria e altrui» ha sottolineato il Questore. Infine una nota riguardante il rilancio dei passaporti, un lavoro che impegna gli uffici in modo intensissimo: basti pensare che in un anno sono 60mila i documenti prodotti dalla polizia trevigiana.

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