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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Vittorio Veneto

Ruba contanti e da mangiare in un bar, preso dopo 15 anni di latitanza

Il protagonista di questa storia è un cittadino marocchino che oggi ha 37 anni. Nel 2008 si sarebbe reso responabile di tre furti in un esercizio pubblico di Vittorio Veneto da cui avrebbe asportato denaro e generi alimentari. Identificato grazie ad una impronta digitale 10 anni fa aveva subito una condanna a 10 mesi passata in giudicato. Oggi 10 gennaio per lui si sono spalancate le porte del carcere di Treviso

Aveva preso di mira un bar di Vittorio Veneto e, insieme a dei complici mai identificati, lo aveva letteralmente preso di mira. Tre furti in rapida successione il cui bottino erano stati denaro contante e generi alimentari. L'uomo, un marocchino di 37enne, è stato arrestato e portato nel penitenziario di Treviso ieri in quanto condannato in via definitiva a 10 mesi di reclusione per furto aggravato. E fin qui il fatto parrebbe un'ordinaria "storiella" di cronaca. La particolarità è però che il reato era stato commesso nel 2008 quando il nordafricano aveva 22 anni. E che è finito nella rete dei carabinieri ben 10 anni dopo la esecutività della pena, arrivata nel 2014.

Quindici anni fa il marocchino avrebbe messo nel mirino locale pubblico e, attraverso la forzatura degli infissi, si sarebbe introdotto all'interno in compagnia di alcuni complici. Il 37enne avrebbe rubato da mangiare e da bere ma soprattutto sarebbe riuscito a spaccare alcune macchinette elettroniche per il video poker e rubare i soldi che vi erano contenuti. La storia si era ripetuta almeno altre due volte e in tutti questi frangenti era riuscito a farla franca. Ma aveva commesso un imperdonabile errore: avrebbe toccato un pacchetto sigarette che era stato ritrovato sulla scena del crimine e ci avrebbe lasciato sopra una impronta digitale. Per il Ris di Parma, chiamato a investigare e scoprire a chi appartenesse, fu un gioco da ragazzi arrivare all'identificazione.

Ma l'extracomunitario non venne rintracciato. Il procedimento penale nei suoi confronti, in cui era accusato di furto aggravato, era comunque partito e nel 2014 si arrivò alla sentenza che lo condannava a 10 mesi di reclusione. Lui, irreperibile, a processo aveva avvocato d'ufficio con il quale non ebbe nessun rapporto e a cui non diede mai il mandato di presentare ricorso in Corte d'Appello.

E' stato un colpo di fortuna quello che ha permesso ai militari dell'Arma di trovarlo e fare scattare le manette. Al tempo del processo aveva infatti un domicilio in un altro Comune della provincia in cui le forze dell'ordine però non l'avevano però mai trovato. Andato a fare dei documenti questa volta l'uomo avrebbe dato un indirizzo proprio di Vittorio Veneto. E così, a distanza di 15 anni, è finita la sua latitanza e si sono spalancate le porte del carcere .

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