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Economia

Mese della sostenibilità, la cantina Pizzolato presenta il bilancio sociale

La presentazione lo scorso 15 giugno è terminata con un dibattito concreto sul tema della sostenibilità, affrontato da diverse angolazioni, con la volontà di approfondire le buone pratiche nell’era della comunicazione sostenibile

Giunge al termine il mese della Sostenibilità della Cantina Pizzolato, realtà vitivinicola trevigiana specializzata nella produzione di vini biologici e vegani dal 1991 e da sempre impegnata nella realizzazione di una viticultura rispettosa dell’ambiente. Il calendario di appuntamenti dedicati al tema della sostenibilità si è concluso Giovedì 15 Giugno con l’evento di presentazione del Bilancio Sociale 2022 dell’azienda: l’opportunità, per la Cantina di Villorba, di raccontare alla comunità le politiche e gli impegni presi fino ad ora e l’impatto che l’attività aziendale svolge sul contesto sociale e ambientale in cui opera. La conferenza ha visto numerosi interventi volti ad approfondire il tema della comunicazione “green” e gli strumenti per un racconto efficace della sostenibilità aziendale, con la presenza di due relatori d’eccezione e anche di Alessandro Dussin, Presidente del Consiglio Comunale di Villorba, Silvia Dal Cin e Walter Bertin di Confindustria Veneto Est e con i complimenti per il percorso sostenibile realizzato fino
ad ora dalla Cantina che arrivano - attraverso una lettera che ha aperto lo speciale evento - anche da Luca Zaia, presidente della Regione.

Un dibattito concreto sul tema della sostenibilità, affrontato da diverse angolazioni, con la volontà di approfondire le buone pratiche nell’era della comunicazione sostenibile, iniziato con un excursus storico – affidato all’intervento di Aurelio Bauknecht, autore del podcast per la cultura d’impresa Storie dai Mercati – volto al illustrare come il concetto di sostenibilità si sia evoluto nel tempo: un viaggio temporale per spiegarne la storia fino ai giorni nostri e analizzare il ruolo strategico che questo aspetto ricopre oggi nei processi di internazionalizzazione aziendali.

A porre l’accento sull’importanza di una comunicazione vincente della sostenibilità sui mercati esteri - verso i quali Pizzolato esporta il 93% della produzione – è Sabrina Rodelli, export manager della Cantina Pizzolato, in un intervento che mette in luce il rapporto sinergico che lega Export e Sostenibilità e che illustra i casi virtuosi che sono stati di lezione per la Cantina di Villorba.

Un vigneto con piante Piwi

«La sostenibilità d’impresa non è più soltanto una scelta etica, ma una necessità e al tempo stesso un’opportunità per accrescere la competitività aziendale, soprattutto all’estero, dove il Bio e la sostenibilità ambientale e sociale rappresentano un aspetto sempre più importante che orienta le scelte dei consumatori. Basti pensare che, per esempio, nel Nord Europa sullo scaffale tra pochi anni avremo solo vini sostenibili. Dobbiamo quindi concentrarci sui mercati meno pronti e parlare loro dell’importanza del processo che porta a questi prodotti» commenta la Rodelli. Per la Cantina Pizzolato, Società Benefit dal 2022, il Bilancio Sociale è la bussola che orienta l’attività aziendale, con sei finalità principali che ricalcano, in parte, gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e che riguardano non solo l’impegno verso un’agricoltura biologica e sempre più sostenibile, ma includono anche finalità sociali come collaborazioni con associazioni no-profit, programmi di welfare e la
riduzione del consumo energetico. Ma il sesto Bilancio Sociale della Cantina Pizzolato testimonia anche l’impegno con il quale l’azienda di Villorba sta affrontando un virtuoso percorso green con il desiderio di comunicarlo nel modo giusto: l’opportunità per raccontare alla comunità e agli stakeholder – coinvolti nel progetto in prima persona attraverso questionari, svolti durante l’anno, volti ad individuare gli obiettivi che vorrebbero che l’azienda realizzasse - quello che è stato concretamente fatto e come lo si è fatto, in modo corretto e trasparente.

«Abbiamo creduto nel biologico, ancora prima di tutti gli altri, lavorando con impegno non solo in vigna, per esempio con il progetto dei vitigni resistenti PIWI, i nostri ambasciatori della sostenibilità, ma più in generale attraverso la conduzione dell’azienda secondo il nostro Bilancio Sociale. Per noi la sostenibilità deve essere un valore condiviso, parte integrante di una sensibilizzazione aziendale in continua crescita. Per questo lavoriamo su progetti di welfare aziendale che hanno l’obiettivo di mettere al centro i nostri collaboratori. Crediamo che le loro passioni, competenze e le unicità che essi rappresentano siano la chiave del successo.” – continua Sabrina Rodelli.
Una sfida, quella della comunicazione limpida ed efficace, che la Cantina persegue sin dalle sue origini con
particolare attenzione e che è stata premiata, nel corso dell’anno, dalla Menzione Speciale del Premio Gavi
– La Buona Italia 2023, ottenuta per la “particolare attenzione con la quale la Cantina ha comunicato i propri
progetti di sostenibilità e responsabilità sociale in ambito vinicolo”. Un approccio sostenibile che ha trovato
un riconoscimento ulteriore nell’attestazione internazionale Equalitas a dimostrazione delle
“buone prassi”, definite da precisi indicatori, che la Cantina ha adottato in tutte le fasi produttive,
dalla vigna al trasporto del prodotto finito, avvalorando così il suo percorso virtuoso.
Un incontro, quello in occasione della presentazione del Bilancio Sociale della Cantina, che ha
rappresentato quindi l’occasione per valorizzare le scelte etiche e sociali degli operatori che scelgono di
intraprendere progetti e pratiche di sostenibilità, ma anche di come farlo nel modo corretto, con spunti
pratico operativi per scongiurare il pericolo di incorrere nel "green washing", fenomeno ormai dilagante
illustrato nell’intervento di Federico Rossi, head of strategy della hub di comunicazione Sintesi Factory.
Al termine della conferenza la visita guidata alla Cantina e alla mostra Eco Rete sostenibile by Ricrearti, la
collezione di opere d’arte nate dagli scarti di lavorazione delle aziende trevigiane appartenenti al Gruppo
Sostenibilità di Confindustria Veneto Est, sono stati l’occasione per scoprire i principi dell’agricoltura
biologica attraverso un percorso lungo tutta la tenuta, con un brindisi finale dei vini biologici Pizzolato
presso la terrazza dell’Officina del Vino, l’enoteca immersa tra i vigneti della Cantina.

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