Troppe tasse, la pasticceria La Torinese chiude e va in Brasile
Da mercoledì 5 marzo lo storico negozio di Caerano San Marco ha chiuso i battenti. Il titolare riaprirà l'attività nel Paese sudamericano
CAERANO SAN MARCO - Un altro storico locale trevigiano chiude i battenti. Mercoledì 5 marzo la serranda si è abbassata sulla pasticceria La Torinese di Caerano San Marco.
Dopo trent'anni di attività, come dipendente prima e come titolare poi, Flavio Volpato, artigiano 46enne di Vedelago, ha gettato la spugna e ha deciso di emigrare in Brasile. Qui nei prossimi mesi riaprirà la sua attività, fuggendo da una situazione divenuta per lui insostenibile.
Tra tasse, bollette sempre più care e burocrazia, tenere aperta la pasticceria di via Settembre 1944 per Volpato è divenuta un'impresa insostenibile. Per questo la scelta, dolorosa, di lasciare il Paese per cercare fortuna all'estero.
“Nonostante i regimi fiscali più favorevoli e aiuti alla produzione che in Italia neppure ci sogniamo, il Veneto finora è riuscito a competere con le realtà industriali più forti d’Europa - ha commentato la notizia il governatore Luca Zaia - E riuscirci è da veri 'eroi'. Ma se poco a poco gli artigiani, che costituiscono l’ossatura della nostra economia, chiudono e se ne vanno all’estero significa che anche gli 'eroi' veneti non ce la fanno proprio più a sostenere quanto pretende questo Stato senza dare nulla in cambio!”.
“Le ragioni sono sempre le stesse – ha aggiunto Zaia – e cioè una tassazione tra le più alte in assoluto, adempimenti burocratici continui, costi dei servizi. Il risultato è la chiusura di migliaia di imprese o la fuga all’estero dei nostri imprenditori, grandi e piccoli. Ciò che ci dà ragione quando continuiamo a reclamare autonomia, potestà legislativa, potestà impositiva, una burocrazia meno ossessiva: insomma di lasciar fare a noi veneti, senza dover vedere sprecati i nostri soldi”.
“Vedremo presto se veramente la ripresa è alle porte – ha concluso Zaia – ma l’unica cosa sicura è che senza il Veneto l’Italia non può farcela a superare la crisi. L’ho già detto al nuovo capo del Governo, Renzi: noi sappiamo bene cosa c’è da fare e come farlo, ora tocca allo Stato renderlo possibile. Il Veneto è un modello sul piano amministrativo e imprenditoriale, che però non può più reggere a lungo a fronte di un Paese dove le risorse che vengono prodotte dai virtuosi vengono gettate al vento per mantenere gli sprechi di altri”.