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Economia

Recovery Plan, Paglini: «Il Comune di Treviso coinvolga le parti sociali»

Appello del segretario generale della Cisl Belluno Treviso all'amministrazione guidata dal sindaco Mario Conte dopo la nascita del nuovo assessorato alla Next Generation Eu

«Priorità alla riqualificazione del lavoro, all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà, allo sviluppo sostenibile, alla riqualificazione urbana e alle infrastrutture e avvio di un tavolo con le parti sociali per definire insieme come impegnare i fondi del Recovery Plan in arrivo anche a livello territoriale».

È questa la proposta di Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, al Comune di Treviso, che ha da poco istituito l’assessorato alla Next Generation Eu per intercettare i fondi del Recovery Plan attraverso bandi o prestiti, e presentare le progettualità per la realizzazione di un piano di ripresa a sostegno del tessuto economico e sociale. «È un’occasione unica e irripetibile anche a livello locale - afferma Paglini - ed è fondamentale il coinvolgimento delle parti sociali, già da tempo impegnate nell’attività di confronto e contrattazione con le amministrazioni comunali. L’iniziativa del Comune, che risulta essere la prima sul territorio nazionale, potrebbe diventare capostipite per esperienze analoghe. Per questo è fondamentale che si avvii un tavolo con il Municipio di Treviso al fine di definire con precisione le priorità e le aree di intervento. Siamo convinti che il sindacato possa svolgere un ruolo fondamentale in questa partita, come anello di congiunzione fra le istanze del mondo del lavoro e del territorio e la progettazione della ripartenza».

Ma Paglini si spinge oltre, chiedendo al Comune capoluogo «di farsi capofila di un tavolo sovracomunale, che coinvolga le amministrazioni dei municipi più grandi (Conegliano, Castelfranco, Montebelluna, Vittorio Veneto) come coordinatori delle zone di riferimento per una efficace e capillare gestione dell’utilizzo delle risorse sulla base di una precisa analisi delle necessità dei territori». Ma di cosa hanno bisogno oggi il lavoro, le imprese e i lavoratori per ripartire? «Di riqualificazione e formazione continua, di progetti concreti per tornare a fare incontrare domanda e offerta di lavoro in un mercato del lavoro che la crisi dettata dall’emergenza sanitaria sta trasformando profondamente e che mai più tornerà come prima; di infrastrutture performanti, sostenibili e alternative al trasporto su gomma, e qui penso alla metropolitana di superficie, progetto che potrebbe finalmente prendere forma dando risposta al bisogno crescente di mobilità sostenibile. Infine di una forte spinta alla digitalizzazione, perché è sempre più evidente che solo le aziende che sapranno accelerare la transizione verso il digitale e la sostenibilità potranno uscire più forti dalla crisi, salvaguardando i livelli occupazionali».

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