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Economia

Negli ultimi 10 anni Treviso ha perso oltre 7.500 imprenditori con meno di 50 anni

Crescono però di 3000 unità gli over cinquantenni. La ricerca della Camera di commercio di Treviso. Il presidente Mario Pozza: «Dobbiamo cercare di limitare questo esodo massiccio al di fuori dei confini dell'Italia, di giovani che si sono formati nelle università italiane, magari utilizzando borse di studio e su cui la società tutta ha investito»

«L’invecchiamento della società, per ovvi motivi, incide anche sul tessuto imprenditoriale. Uomini di grande valore che hanno fatto la storia del Nordest, si trovano a capo di aziende con un’esperienza che sa “serfare” con assoluta disinvoltura tra le grandi onde delle crisi esogene che stiamo subendo, facendo rimane le nostre provincie eccellenze nell’ambito imprenditoriale. Nell’analisi dell’età media dell’imprenditoria individuale certamente incide la grande emigrazione dei giovani trevigiani all’estero, tema dibattuto quotidianamente che ci preoccupa molto» afferma il Presidente della Camera di Commercio Mario Pozza «Dobbiamo affrontare, come società che si auspica il passaggio generazionale in tutti gli ambiti, per assicurarsi il proprio futuro,  di limitare questo  esodo massiccio al di fuori dei confini dell'Italia, di giovani che si sono formati nelle università italiane, magari utilizzando borse di studio e su cui la società tutta ha investito».

«A seguire queste considerazioni, emerge dal report sulla base dei dati in possesso della Camera di Commercio, che  prevale nettamente il processo di invecchiamento: in 10 anni aumentano specularmente le ditte individuali guidate da over cinquantenni: +3000 a Treviso, +500 a Belluno, in particolare nel commercio e nelle costruzioni (e a Treviso anche l’agricoltura), è maggiore la flessione di quelle imprese alla cui guida ci sono imprenditori con meno di 50 anni. Treviso ne perde oltre 7.500, Belluno ne perde 1.500. Non è così per i servizi alle persone, i servizi ICT, le attività del terziario avanzato e la ristorazione  sia a Treviso che a Belluno» evidenzia  il Presidente «in cui il ricambio generazionale, in questa tipologia d’impresa, si riporta in pareggio o a favore delle classi di età più giovani. Il fenomeno dell’invecchiamento è  più accentuato per  Treviso e si evidenzia nel legno-arredo, nel settore dei trasporti, della metalmeccanica, del commercio al dettaglio, oltre all’agricoltura (storicamente interessata da una classe di imprenditori individuali con età media più elevata)».

«Invecchiamento della società, spopolamento per la montagna, giovani trevigiani all’estero, sono condizioni che come detto, incidono molto, ma è anche una certa cultura del fare impresa che manca. In questo ambito la Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti è molto impegnata con progettualità trasversali, con la collaborazione con le università, favorendo l’incontro tra laureandi e imprese, sostenendo gli ITS preziose risorse per essere  artigiani o imprenditori al passo con la trasformazione digitale, della robotica dei processi e dei prodotti. Una cultura del fare impresa che stiamo cercando di far conoscere ai giovani con la creazioni di percorsi dedicati e l’orientamento nelle scuole che sta  intercettando domande, curiosità, di giovani cui interessa la prospettiva dell’autoimprenditorialità. La Camera di Commercio – conclude il Presidente - ha un servizio dedicato alla nuova impresa è può essere un primo utile interfaccia per questi giovani. Certo bisogna che l’intera Pubblica Amministrazione abbatta il carico burocratico per un fare impresa più competitivo rispetto agli altri stati dell’Unione Europea».

Le finalità e il campo d’osservazione del report

Il report analizza la distribuzione per classi di età degli imprenditori titolari di ditte individuali trevigiani e bellunesi, con dati al 31 dicembre 2022 messi a confronto con l’analoga distribuzione di 10 anni prima. Come noto, la principale caratteristica di un’impresa individuale è che l’attività è svolta da un unico soggetto: l’imprenditore, che può avvalersi anche di collaboratori, familiari o dipendenti, ma come titolare, è l’unico responsabile della gestione dell’impresa. Questa corrispondenza univoca imprenditore-impresa si estende, fisiologicamente, anche al suo profilo anagrafico e rende, pertanto, alquanto interessante sviluppare un’analisi su quanto questo esteso sottoinsieme di imprese sia interessato da un processo di invecchiamento o di ricambio generazionale.

A conferma della rilevanza di questo sottoinsieme d’imprese vengono a supporto i seguenti numeri: le ditte individuali in provincia di Treviso rappresentano oltre il 55% del totale imprese attive e ammontano ad oltre 44.000 unità. A Belluno l’incidenza delle ditte individuali supera di poco il 60% del totale imprese attive e ammontano a quasi 8.300 unità.

In termini di addetti, attorno alle ditte individuali trevigiane ruotano circa 63.500 addetti (il 19,6% del totale addetti), mentre attorno alle ditte individuali bellunesi si contano quasi 13.000 addetti (il 21% del totale). All’interno delle ditte individuali le imprese artigiane pesano per il 36,6% a Treviso, e per il 41,6% a Belluno; un quarto, in entrambi i territori, è a guida femminile; infine, il 16,9% delle ditte attive nella marca trevigiana e l’11,9% di quelle bellunesi è condotto da imprenditori nati all’estero. 

Provincia di Treviso

Rispetto a dieci anni fa, dicembre 2022 su dicembre 2012, in provincia di Treviso le imprese individuali sono diminuite di -4.531 unità: risultato complessivo che fa sintesi di una flessione del numero di imprenditori con meno di 50 anni (-7.528) e di un aumento di quelli con 50 anni e più (quasi +3 mila). È una dinamica che inevitabilmente si ribalta anche sulla distribuzione percentuale dei due sottoinsiemi: si passa da una sorta di “equilibrio generazionale” a dicembre 2012 (50,1% e 49,9% rispettivamente per la classe d’imprenditori fino a 49 anni e per quella da 50 anni e oltre), ad una prevalenza degli imprenditori con 50 anni e più di dicembre 2022 (61,8%). In pratica, se in media nel 2012 per ogni imprenditore under 50 vi era quasi un imprenditore con almeno 50 anni, nel 2022 ad ogni imprenditore under 50 corrispondono più di 1,6 imprenditori con 50 anni e oltre.

La scomposizione in quattro classi di età (fino a 34 anni, 35-49 anni, 50-64 anni e 65 anni e più) offre un ulteriore dettaglio sul progressivo invecchiamento degli imprenditori individuali trevigiani e sul conseguente “spopolamento” delle classi di età che garantiscono non solo il ricambio generazionale in senso stretto ma anche un nuovo ciclo di vita imprenditoriale. In particolare, dalla fotografia dell’imprenditoria individuale scattata nel 2012 si osserva che in quell’anno quasi il 40% degli imprenditori aveva un’età compresa fra i 35 ed i 49 anni, mentre a dicembre 2022 questo insieme è sceso di -6.424 unità, flessione che porta l’incidenza sul totale al 28,3%. A fine dicembre 2022, l’incidenza maggiore si è spostata verso gli imprenditori con un’età compresa fra i 50 e 64 anni: oggi rappresentano il 42,2% del totale, nel 2012 erano il 33,2%. Questa coorte di imprenditori nel decennio è aumentata di +2.472 unità.

Le classi di età possono essere ulteriormente scomposte. Considerando la distribuzione degli imprenditori trevigiani per classi di età quinquennali e rappresentandola in un grafico ad area (vedi grafico n. 2) diventa evidente lo spostamento verso destra delle frequenze maggiori: a dicembre 2012 il punto di massimo si collocava nella coorte 45-49 anni (15% degli imprenditori, pari in valori assoluti a 7.288 unità); dieci anni dopo il picco si è spostato verso la classe 55-59 anni (che rappresenta nel 2022 il 15,7% degli imprenditori individuali, corrispondente in valori assoluti a 6.931 unità ed in aumento di +1.358 unità nel decennio). Evidente, dal grafico, anche l’assottigliamento del peso di specifiche classi di età, quali la 35-39 anni (passa dal 10,5% al 6,9%) e la classe successiva da 40 a 44 anni (passa dal 13,4% al 9,0%). Solo queste due classi perdono, in valori assoluti, -4.619 imprenditori.

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