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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Export, Veneto est oltre le attese nel primo trimestre del 2023 (+9%)

La delegata all'internalizzazione Alessandra Polin: «C’è un potenziale enorme per il nostro Made in Italy ancora da sfruttare. Gioco di squadra pubblico-privato per crescere all’estero. Romania porta strategica sui Balcani e l’Ucraina»

In un mondo ancora esposto a shock e incertezze, l’export si conferma un solido motore di sviluppo per l’economia di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, oltre le aspettative. Nel primo trimestre 2023 le esportazioni del Veneto Orientale in valore superano del +9,0% i dati di inizio 2022, pur in un contesto mondiale in decelerazione, riflettendo una buona tenuta competitiva sui mercati internazionali, oltre le dinamiche inflattive che rimangono elevate. La performance segna così una crescita maggiore dell’Emilia Romagna (+4,5%) e di regioni benchmark europee come Baden-Württemberg (+7,9%), Auvergne Rhône-Alpes (+8,6%), appena inferiore alla media italiana (+9,8%), più distante da Bayern (+14,6%) e Cataluña (+22,2%). Il bilancio per le imprese del Veneto Orientale nel periodo gennaio-marzo è di vendite estere pari a 9,8 miliardi di euro, il valore più alto di sempre, pari al 50,1% dell’export regionale (Treviso 4.130 milioni, +4,8%; Padova 3.431 milioni, +12,2%; Venezia 1.720 milioni, +14,3%; Rovigo 481 milioni, +6,1%), con un balzo di 804 milioni in più rispetto allo stesso periodo 2022. Una performance che proietta l’export dell’area vasta oltre la quota record di 40 miliardi a fine anno.

Guardando ai paesi di destinazione, nei primi mesi del 2023 l’export del Veneto Orientale si concentra nei paesi UE27 e nel Nord America, con ottimi segnali anche da mercati come Cina, Paesi del Golfo, India. Con riferimento ai primi, le dinamiche più intense riguardano le vendite in Germania (1,4 miliardi, +7,2%) saldamente primo partner, e Francia (1,3 miliardi, +18,6%). La Spagna cresce del +8,4% (500 milioni) quarto mercato davanti al Regno Unito (443 milioni, +2,1%), aumentano le esportazioni verso Paesi Bassi (+12,7%) e Austria (+6,7%). Tra i mercati Extra UE27, crescita robusta delle esportazioni verso Stati Uniti, terzo partner (742 milioni, +6,0%), Turchia (+41,8%), Cina (+13,3%), Emirati Arabi Uniti (+35,4%) e India (+30,4%). Calo ancora consistente in Russia (-19,3%) per gli effetti persistenti del conflitto, più contenuto in Svizzera (-4,2%). Da annotare la Croazia (+15,0%), new entry dell’Eurozona e l’aumento del 2,1% delle vendite in Romania (nono mercato), porte d’ingresso alla regione balcanica e all’Ucraina.

Proprio Bucarest sarà meta della prossima missione imprenditoriale di Confindustria Veneto Est, dal 7 al 9 novembre 2023, in collaborazione con Confindustria Romania, nell’ambito del protocollo del febbraio scorso tra le due Associazioni (adesioni aperte fino al 28 luglio). Con l’obiettivo primario di identificare partner e fornitori, oltre alle opportunità aperte dal piano romeno di attuazione del Next Generation EU.

«In un contesto sicuramente non semplice, di tensioni geopolitiche e scambi internazionali in rallentamento, la performance dell’export conferma la grande capacità di reazione, adattamento e strategie innovative delle nostre imprese per essere competitive sui mercati esteri - commenta Alessandra Polin, Consigliere Delegata Confindustria Veneto Est per l’Internazionalizzazione -. L’internazionalizzazione sarà ancora la leva più importante per la crescita del proprio business. Perciò è il momento di attivare ogni politica di supporto alla presenza internazionale delle nostre imprese, di ogni dimensione, c’è un potenziale enorme per il Made in Italy che dobbiamo assolutamente sfruttare. Occorre rafforzare il gioco di squadra pubblico-privato nella cabina di regia del Governo per l’internazionalizzazione, le azioni di diplomazia economica e gli accordi di libero scambio. Ma anche accompagnarle in questi processi, per crescere all’estero, anche in nuove geografie, contando sempre sui nostri strumenti informativi, formativi e sul nostro network di relazioni, per gestire i rischi e cogliere le opportunità. È proprio questo il senso della missione che il prossimo novembre ci porterà in Romania, rivolta alle imprese associate di Venezia, Padova, Treviso e Rovigo con l’obiettivo primario, in tempi di crisi della supply chain e di nearshoring, di identificare nuovi partner e fornitori affidabili per accorciare le catene di fornitura e metterle in sicurezza. Oltre ad intercettare le opportunità aperte dal Pnrr romeno (29,2 miliardi) e dal RePower EU (1,4 miliardi) anche per le imprese venete, in settori strategici come energia, infrastrutture, trasporti e logistica, meccanica, agroindustria. E diventare la base anche per poter dare il nostro contributo alla ricostruzione della vicina Ucraina».

Il comparto manifatturiero da solo vale il 97,6% dell’export di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo e registra una crescita complessiva del +8,9% nel primo trimestre 2023. Relativamente ai settori, quelli che più contribuiscono alla performance tra gennaio e marzo sono: macchinari e apparecchi (2.024 milioni, +18,7%), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (1.393 milioni, +19,4%), metalli e prodotti in metallo (1.057 milioni, +5,9%), apparecchi elettrici (853 milioni, +3,9%). Sostenuto anche l’export di alimentari e bevande (+9,6%), gomma e plastica (+2,6%), mezzi di trasporto (+5,9%), computer e apparecchi elettronici (+16,4%), prodotti petroliferi (+53,0%). Accusano un calo dell’export nei primi mesi dell’anno chimica (-5,0%), legno (-7,9%).

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