In mostra Giancarlo Rado assieme a Melisse Carnemolla e Yaakov Israel
Lab27 apre questa domenica 7 maggio, dalle 16 alle 19 la mostra “L’invisibile visibile” con fotografie di Giancarlo Rado, Melissa Carnemolla e Yaakov Israel. Una mostra che pianta una riflessione sulle possibilità di senso nel vedere. L’invisibile non riguarda solo ciò che non riusciamo, o talvolta non vogliamo vedere intorno a noi, e che la fotografia ci può aiutare a cogliere; può interessare la trama stessa del nostro agire, le ragioni talvolta sconosciute o non dette. L’essenziale è invisibile agli occhi poiché l’apparenza a volte inganna e la realtà può essere anche interiore, affondare nelle emozioni. Allora volti persone, animali e cose possono assumere valori e significati diversi per quanto simili alla vista di ciascuno. La mostra in tal senso rivela tre luoghi, porzioni di città, ma anche tre storie di autori che questi brani di tessuto abitativo li hanno indossati. Spesso alla fotografia si rimprovera di strappare pagine alle vicende umana voracemente, quasi con cinico opportunismo o rapace disinteresse per i soggetti della storia. Non è il caso dei lavori raccolti in mostra che esprimono partecipazione, urgenza e impegno. In particolare il lavoro del trevigiano Giancarlo Rado ci accompagna a scoprire un volto inedito del quartiere di San Liberale.