Sarajevolution: la Bosnia attraverso lo sguardo dei giovani registi
TREVISO Proseguono, nell’auditorium della Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso, le proiezioni di film e docufilm di giovani registi bosniaci e italiani in vario modo centrati sulla storia recente, l’attualità, la cultura e l’arte della Bosnia-Erzegovina. Mercoledì 21 gennaio alle ore 21 sarà presentato Sarajevolution, film di Rocco Riccio, scritto da Giulia Levi, Marco Rubichi, Federico Sicurella (82’, Acting Out, Torino 2014).
Sarajevolution, è un viaggio nella realtà culturale della Sarajevo di oggi. Accompagnati da Avdo, tassista, ci muoviamo fra le strade di Sarajevo per carpirne lo spirito, i ritmi e andare oltre l’immagine da cartolina che la città offre al visitatore occasionale. Per riflettere sulle complessità che emergono, Sarajevolution offre uno sguardo da una prospettiva nuova, esplorando luoghi vivaci della città che ne compongono il vasto panorama culturale. La cultura che trova spazio nelle biblioteche, nei musei, nei teatri – ma anche quella cultura che si cela nel modo di intendere la vita quotidiana, che usa l’umorismo, la risata, come strumento di conoscenza di sé. La conoscenza, l’amore per l’altro, sono stati obiettivi scientemente colpiti durante la guerra, e la Vije?nica, la Biblioteca Nazionale e Universitaria distrutta nel 1992, ne rappresenta l’esempio più illustre. È questo splendido palazzo, svuotato delle sue storie, lasciato per 20 anni distrutto e vuoto, il centro del nostro viaggio: un luogo dove memoria e presente si intrecciano indissolubilmente. Intorno a esso ruotano le storie di molti degli intervistati, persone che oggi, con il loro lavoro e la loro passione rendono viva la città e ricuciono i fili della sua storia. Gli attori che registrano audiolibri per i ciechi, il restauratore di libri, lo scrittore che non riusciva a scrivere della biblioteca data alle fiamme… Ogni volto, ogni parola, ogni luogo ci raccontano qualcosa di questa città. Qualcosa che esula dal dramma del passato e che non manca di interrogarci sul nostro rapporto con essa.
Giulia Levi e Federico Sicurella interverranno alla serata e commenteranno il film.
Giulia Levi è nata a Torino nel 1984 e oggi vive a Bolzano, dove lavora per la Fondazione Alexander Langer. Dal 2005 si occupa di Bosnia sotto diversi aspetti. Durante gli studi universitari ha vissuto a Sarajevo per un anno e mezzo dove ha studiato la lingua e svolto attività di ricerca sulla situazione attuale e sulla storia delle istituzioni culturali bosniache.
Federico Sicurella, nato a Milano nel 1980, è dottorando in linguistica critica all’Università di Lancaster (Regno Unito) e studia il discorso intellettuale nello spazio post-yugoslavo. Dal 2006 al 2010 ha vissuto a Sarajevo, dove ha frequentato un master sui processi di democratizzazione nel Sudest Europa, nel quale ha poi lavorato come tutor accademico con due generazioni di studenti. Dopo un periodo di studio a Lancaster, nel 2012 si è trasferito a Belgrado. Qui ha fatto ricerca sul campo per il dottorato, lavorando anche come corrispondente per Osservatorio Balcani e Caucaso e traduttore letterario dal serbo-croato-bosniaco. Dal 2014 vive a Roma.
Questo ciclo si concluderà mercoledì 28 gennaio, alle ore 21, con alcuni documentari di Ado Hasanovi?, Blue Viking e Red Line del 2012; The Angel of Srebrenica, 2010; Memorie Condivise, 2014; Mama, 2013, che saranno presentati dallo stesso Ado Hasanovi? e da Gor?in Zec. Gli appuntamenti, a cura di Patrizia Boschiero (Fondazione Benetton) e di Gor?in Zec (regista, Venezia-Sarajevo), sono proposti nel contesto della mostra personale di Safet Zec, La pittura come miniera. Dipinti, incisioni, disegni 1970-2010, a cura di Domenico Luciani, dedicata alla figura di Alexander Langer (1946-1995) e organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche nel quadro della campagna culturale per i villaggi di Osma?e e Bre?ani, Srebrenica, Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2014, aperta negli spazi espositivi di palazzo Bomben fino a domenica15 febbraio.