A Ca’ dei Carraresi, la quarta edizione del Festival della Filosofia
Al via mercoledì 15 marzo, a Ca’ dei Carraresi, la Quarta edizione di un festival della filosofia molto originale: è quello dei giovani pensatori, “Young Thinkers Festival”, voluto e promosso dal Liceo “Antonio Canova” in collaborazione con la Regione Veneto, la SFI (Società Filosofica Italiana) di Treviso, Fondazione Cassamarca e il Festival Internazionale di Filosofia di Ischia e Napoli.
Due mattinate e tre pomeriggi, dal 15 al 17 marzo: le prime vedranno come protagonisti i giovani liceali che, con una produzione scritta, hanno superato una selezione e che giovedì e venerdì mattina discuteranno tra loro, con giovani tutor universitari e con i propri docenti sul tema: “A quali esperienze riferisco la parola bellezza?”.
Nei pomeriggi- aperti al pubblico - si avvicenderanno come relatori: il prof. Umberto Curi (Università degli studi di Padova), con un intervento dal titolo “Alle origini della nozione di bellezza” (15 marzo); il prof. Angelo Orcalli ( Università di Udine ) e il pianista, compositore ed esperto di analisi musicale Paolo Troncon ( Conservatorio di Musica “A. Steffani” di Castelfranco Veneto), con un intervento dal titolo “Arte, musica e nuove tecnologie” (16 marzo); la prof.ssa Roberta Dreon (Università “Ca’ Foscari” di Venezia) con un intervento dal titolo “Domande sulla bellezza (17 marzo).
“Anima” e direttore progettuale, la professoressa Gigliola Rossini, per molto tempo docente di filosofia al “Canova”, spiega significato e fortuna (siamo ala quarta edizione) del festival dei giovani pensatori e che propone un percorso alla ricerca delle origini e del significato di una nozione complessa, quella di bellezza, assai più ampia, ricca e perfino paradossale rispetto ad una definizione meramente estetica. La connessione della bellezza con il mondo dell’arte e, più radicalmente, con il mondo della vita prenderà le mosse dalla classicità e dal rapporto del bello (kalòn) con il bene (agathòs) e con la giustizia. Armonia, completezza, splendore, ma anche pathos, entusiasmo, meraviglia, terrore, esperienza sensibile e cammino spirituale: l’apparire del bello non suggerisce la conclusione esaustiva di una ricerca, ma l’esigenza di un’indagine profonda e necessaria in una contemporaneità in cui bisogno dell’armonia psicofisica ed esperienza della disarmonia sono fortemente presenti.
Il liceo-ginnasio “Antonio Canova” fa di questa originale rassegna di idee uni dei suoi fiori all’occhiello. «I giovani riflettono sul bello: sull’armonia, che è proprietà della natura, sulle espressioni dell’arte e su ciò che conferisce ordine alla società umana: le leggi e le istituzione della politica» argomenta la dirigente scolastica, professoressa Mariarita Ventura «lo fanno a partire da se stessi, dalle proprie emozioni e dalle proprie esigenze di felicità. Prendono le mosse dai momenti belli, quelli particolarmente felici, che come esperienze estetiche ed etiche coinvolgono i sensi e lo spirito, e da quelli bui e inquieti. Riflettono per fare luce su se stessi e sul mondo». I pomeriggi sono aperti al pubblico fino a esaurimento dei posti nell’auditorium di “Ca’ dei Carraresi”.