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Pederobba revoca la cittadinanza a Mussolini: scoppia la polemica

Luciano Sonego, responsabile provinciale dell'Associazione Nazionale Caduti Rsi, punta il dito contro l'amministrazione comunale: «Decisione ridicola e vergognosa»

La notizia della revoca da parte del Comune di Pederobba della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, concessa nel 1924, è stata contestata in queste ore dall'Associazione Nazionale Caduti Rsi che l'ha intesa "come l’ennesimo oltraggio alla memoria delle nostre terre". L'iniziativa, promossa dall'ex consigliere comunale Carmen Sartor era stata avallata dal sindaco di Pederobba Marco Turato, a circa 80 anni dall'uccisione di Mussolini.

Il commento

«Ci auguriamo che il Comune di Pederobba - esordisce Luciano Sonego, responsabile provinciale dell'Associazione Nazionale Caduti Rsi - proseguendo nella sua opera di rimozione storica non decida ora di abbattere anche il colossale sacrario ai francesi ben visibile lungo la statale Feltrina, opera creata in contemporanea con il sacrario italiano di Bligny in Francia, monumenti “gemelli”, inaugurati per comune volontà di Benito Mussolini e del maresciallo Philippe Pétain nel giugno 1937, per rendere omaggio con un segno di fratellanza ai caduti della Grande Guerra. La nostra condanna dell’iniziativa ridicola e nel contempo vergognosa avallata da una giunta di centro destra a guida leghista suona ancor più vigorosa ricordando che altre giunte a guida leghista (sindaco Marzio Favero a Montebelluna) si sono rifiutate di rimuovere le targhe stradali intitolate ad un tal Palmiro Togliatti, noto per aver declinato l'invito a perorare la salvezza dei nostri prigionieri di guerra in Russia e per essersi vantato di aver optato per la cittadinanza sovietica rifiutando quella italiana - prosegue Sonego -. Per quanto concerne il ricordo degli impiccati a seguito del rastrellamento del Grappa voluto dai comandi inglesi e partigiani, invitiamo il sindaco di Pederobba a volersi rileggere le recenti opere di revisione di quei fatti storici (Antonio Serena, "Benedetti assassini", Manzoni ed., 5 ed., 2022) e a voler ricordare, assieme ai partigiani, anche i fascisti e i civili massacrati a guerra finita nella nostra zona, anche a Pederobba. Magari celebrando il loro sacrificio senza divisioni odiose, proprio come fecero Mussolini e Pétain nel lontano 1937».

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