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Politica Ponzano Veneto

Bufera sull'incontro pubblico sul gender: «Lavaggio del cervello subito dai ragazzi a scuola»

L'incontro, promosso dal Comune di Ponzano Veneto, si è svolto mercoledì sera e ha suscitato le ire della Federazione Provinciale Europa Verde della Marca Trevigiana. Una delle simpatizzanti del movimento ha preso parte all'evento

Non ha mancato di suscitare polemiche, come previsto e prevedibile, l'incontro promosso dall'assessorato alle politiche sociali del Comune di Ponzano Veneto, svoltosi mercoledì sera presso la Casa dei Mezzadri, intitolato "Gender-mania" e che ha visto come relatrici le psicologhe Doriana Binotto e Daniela Pisan. A innescare il caso un comunicato diffuso da Isabella Scortegagna, attivista di Europa Verde che ha personalmente preso parte all'evento e non ha mancato di manifestare più di qualche perplessità su come il tema gender sia stato trattato dalle due esperte.

«L'incontro, che all'apparenza si presentava come uno scambio di informazioni tra le relatrici e genitori alla ricerca di risposte nel delicato argomento dell'identità di genere (il "Gender"), ha presentato in molte slides una forte discriminazione nei confronti della comunità LGBTQIA, additata dalle relatrici come una potente "lobby" che sta "indottrinando i bambini e le bambine delle scuole attraverso i mass media, i cartoni animati, i libri scolastici e il linguaggio inclusivo". Hanno espressamente utilizzato nelle slides termini come "agenda LGBT" e "distorsione della normalità"» spiega nel suo intervento Isabella Scortegagna «Le relatrici hanno erroneamente parlato di "genere attribuito alla nascita" quando in realtà si parla, medicalmente, di sesso biologico attribuito alla nascita a cui può seguire una identità di genere più o meno conforme al sesso biologico. Hanno parlato di terapie di conversone, di detransizione, di quanto sia pericoloso parlare di inclusività nelle scuole e di come tutto questo sia in realtà un oscuro piano delle lobby europee, americane, di Joe Biden e di Big Pharma. Complotti, fake news, discriminazione, informazioni medicalmente errate, deontologia assente... un incontro a dir poco agghiacciante, rivolto ad una popolazione del territorio con un livello di istruzione medio-basso e tanta rabbia addosso nei confronti delle "lobby" che "indottrinano i nostri figli".

«La Dott.ssa Pisan ha inoltre affermato che questo "lavaggio del cervello" che i nostri ragazzi stanno "subendo nelle scuole" sta causando problemi legati alla fertilità, rendendo sterili milioni di coppie e che sono pertanto costrette, secondo lei, ad affidarsi alla maternità surrogata all'estero, "operazione fortemente voluta dalle lobby farmaceutiche, dal congresso americano e dall'Unione Europea". Agghiacciante» chiude Scortegagna «Le relatrici sono state profondamente discriminatorie nei confronti delle persone transgender, che hanno definito come "ragazzi confusi senza alcuna guida che oggi si sentono donne e domani uomini e che poi restano incinti". Hanno inoltre utilizzato più volte la parola "transessualismo", parola ormai in disuso.  Hanno definito il transessualismo una malattia mentale, quando in realtà non è più presente nemmeno nel DSM-V ed oggi si chiama "incongruenza di genere". Nonostante l'evento fosse pubblico e ad ingresso libero, le relatrici hanno chiesto di non fare foto alle slides. Alla luce dei gravi fatti qui riferiti, noi di Europa Verde ci chiediamo come il comune abbia potuto dare spazio a un tale sfoggio di ignoranza e informazioni pregiudizievoli, condite con tendenze complottistiche».

Il coordinamento Lgbte: «Se discriminatorio mai più in provincia»

«Messaggi che minano la coesione sociale delle comunità locali propagandando il pregiudizio mascherato da informazione non devono trovare spazio e in particolare non devono trovarlo nei luoghi istituzionali, che sono la casa di quelle comunità. Se l’incontro oggi oggetto di critiche risponde a questa fattispecie va bandito dai luoghi pubblici della nostra provincia di Treviso e condannato per le falsità trasmesse alle persone». Questa è la posizione espressa dal Coordinamento LGBTE di Treviso, attivo nel capoluogo della Marca e in provincia da oltre dieci anno e propulsore dei due Treviso Pride del 2016 e del 2019, che fa eco alle parole di denuncia espresse da più parti in seguito all’incontro “Gender-mania” che ha avuto luogo a Ponzano Veneto lo scorso mercoledì patrocinato dall’assessorato alle politiche sociali del Comune trevigiano.

«Non siamo a conoscenza dei contenuti di quell’incontro, ma se come riportato da alcuni partecipanti e reso noto nella stampa evidente è stata la diffusione del pregiudizio nei confronti delle persone LGBTQIA+ sottoforma di informazione o meglio di disinformazione, pur rispettando la libertà di opinione, non possiamo che condannare questo infelice momento per il comune di Ponzano Veneto e auspichiamo che mai più accada nel nostro territorio – aggiunge il Coordinamento LGBTE di Treviso».

«Definire la transessualità una malattia mentale e credere veramente all’esistenza di lobby che mirano a indottrinare i bambini e le bambine ha del doloroso e del ridicolo – punta il dito il Coordinamento LGBTE –. Siamo inorriditi, crediamo che episodi come questo allontanino le persone e mirino alla coesione sociale in un momento come questo poi dove la solitudine si fa tema forte per tutte le fasce d’età». «Sicuri che la lotta ai pregiudizi, il rispetto tra le persone e le comunità siano la base della civiltà e del progresso sociale – conclude il Coordinamento LGBTE – confidiamo che, se questa iniziativa ha realmente avuto questi contorni, il Comune di Ponzano sia maggiormente attento agli eventi che patrocina e ospita premiando incontri che abbattano gli stereotipi e i pregiudizi e non gli rafforzino».

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