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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica Revine Lago

Polemiche a Revine: arriva "Ritorno a Camelot", il raduno europeo dei naziskin

Cinque anni fa si erano presentate 3mila persone da Italia, Germania, Gran Bretagna, Spagna ed Est Europa, ma sono anche molte le persone che non li vorrebbero in paese

REVINE LAGO Nel comune di Revine Lago dall'1 al 4 settembre tornerà, dopo alcuni anni di assenza, il raduno neonazista denominato “Ritorno a Camelot”. Un evento che il Comune non ha potuto evitare, ma che sta raccogliendo dissensi un po' da tutte le parti della cittadinanza e della politica di sinistra trevigiana, come quelli dell'Osservatorio Antifascista del Nord Est - NEA che si è così espresso: "In contrapposizione a tale raduno neonazista, un'offesa alla nostra memoria storica collettiva che ci rimanda alle violenze e alle persecuzioni che le popolazioni locali hanno subito durante l'occupazione nazifascista, e in contrasto con la passività delle istituzioni, noi appartenenti al NEA abbiamo organizzato un evento nella adiacente città di Vittorio Veneto per il giorno 2 settembre alle ore 20:30 presso la Biblioteca comunale dal titolo 'L'Antifascismo oggi', che vedrà l'intervento del giornalista milanese del Manifesto Saverio Ferrari dell'Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre".

"Tra qualche settimana, dunque, nella Pedemontana vittoriese, teatro della lotta di liberazione dal nazifascismo e pertanto territorio di natura antifascista, presso l'ormai tradizionale location del Camping Riva d’Oro - continuano gli esponenti del NEA - si terrà l’ennesimo raduno di estrema destra, ancora una volta nella completa indifferenza della popolazione e, soprattutto, delle istituzioni. Tale indifferenza non fa altro che legittimare questi raduni neri, parificandoli a qualsiasi altro festival estivo. Vi parteciperanno come sempre numerosi aderenti a Veneto Fronte Skinheads, nonché altri aderenti alla rete neonazista Blood & Honour provenienti dall'estero (Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Gran Bretagna, Austria, Ungheria, Spagna, Olanda, Portogallo), per i quali i confini sono sempre spalancati. Secondo la Questura di Treviso alla scorsa edizione hanno partecipato in 3mila".

"In realtà le istituzioni conoscono i contenuti e i rischi di questo tipo di iniziative, altrimenti Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine non attiverebbero ogni volta procedure di intervento straordinarie. Sull’evento la Questura di Treviso pone infatti particolare attenzione in quanto, come si legge nell’ordine di servizio del Comando dei Vigili del Fuoco di Treviso in occasione del raduno del 2011, l'Associazione VFS sostiene anche con i fatti 'una opposizione radicale a qualunque forma di accoglienza, pubblicizzando tali opinioni sia in numerosi post sul sito internet, nonché mediante una propaganda sul territorio con l’esibizione di striscioni, volantinaggio di manifesti e scritte quali “Non passa lo straniero” e dopo cinque anni queste parole sono ancora attuali (…) La maggiore preoccupazione per tale evento è quella della reale possibilità che si possano verificare incidenti con utilizzo di molotov (...), affissione di striscioni con scritte oltraggiose, ecc.".

Il NEA però non si ferma e vuole dimostrare come questa kermesse possa essere pericolosa per tutta la zona interessata, per diversi motivi: "Questa volta la situazione è particolarmente gravosa per due motivi: dapprima la presenza nella vicina Vittorio Veneto di un considerevole numero di richiedenti asilo, fatto che ha già provocato dure reazioni da parte delle locali sezioni di Forza Nuova e CasaPound, per fortuna senza gravi conseguenze, e che continua tuttora a surriscaldare gli animi; poi la ricorrenza del 30° anno dalla nascita dell’Associazione che organizza l’evento, ricorrenza che per il suo valore iconico può oggettivamente arrivare a scaldare gli animi dei partecipanti. Si sottolinea inoltre il fatto che nemmeno chi organizza l’evento ha la coscienza pulita, in quanto l’amministrazione comunale è stata informata per iscritto del “tradizionale evento culturale e musicale” con una nota a firma del Presidente di una fantomatica Associazione culturale denominata “Rockout” di Verona, della quale non si hanno, ad ora, riscontri negli archivi online del comune scaligero.

"C’è quindi da chiedersi poi - afferma il NEA - come mai formazioni tanto estremiste e in evidente contrasto con la storia antifascista del territorio si trovino così a loro agio proprio a Revine Lago, senza nulla togliere, quando avrebbero tante altre location più vicine a Verona: fa pensare che il luogo sia stato scelto ad hoc inizialmente per sfidare l'opinione pubblica e le forze democratiche, invano dato che è palese quale sia l’atteggiamento di indifferenza e di sonnolenza che le pervade, e a seguire per indignare e fare un affronto ai movimenti antifascisti. Ad una sfida così apertamente lanciata è necessario rispondere con fermezza: dal momento che la popolazione e le istituzioni chiudono gli occhi di fronte a tutto questo, e i partiti politici che si professano democratici a parole non lo dimostrano con i fatti, tutti quelli che si sentono antifascisti dovrebbero manifestare in ogni maniera il proprio dissenso nei confronti di tali raduni di estrema destra, che sono non solo un’offesa alla memoria delle migliaia di morti causate dal nazifascismo, ma anche una minaccia per i principi di libertà e uguaglianza insiti nell’antifascismo di oggi".

"Non possiamo tollerare che nei nostri territori si possano svolgere iniziative o manifestazioni di gruppi che si ispirano al nazifascismo -conclude il movimento di sinistra - in particolare di realtà come il VFS che sostiene nei fatti posizioni negazioniste, xenofobe e omofobe, di supremazia della razza bianca e di esaltazione della violenza. Invitiamo dunque tutte le antifasciste e gli antifascisti, disposti a spendersi personalmente per la lotta che in cuor proprio sentono viva, a partecipare alla nostra iniziativa a Vittorio Veneto presso la Biblioteca comunale in Piazza Giovanni Paolo I il giorno venerdì 2 settembre alle ore 20:30, dal titolo 'L'Antifascismo oggi', per rimarcare ancora una volta il fatto che per il nazifascismo non c’è spazio nei nostri territori".

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