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Fondazione Banca dei tessuti del Veneto, è Diletta Trojan la nuova direttrice

La trevigiana ha già raggiunto un risultato straordinario diventando presidente dell’Associazione Europea delle Banche portando il primato di prima italiana e più giovane alla guida delle Banche degli Stati Membri

Per i prossimi 3 anni alla guida dell’A.I.BA.T. l’Associazione delle Banche dei Tessuti ci sarà la dott.ssa Diletta Trojan, trevigiana, classe 1987. Direttore della Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso ETS dal 2018, la più grande banca dei tessuti per trapianto italiana e tra le prime in Europa. Aveva già raggiunto un risultato straordinario diventando Presidente dell’Associazione Europea delle Banche portando il primato di prima italiana e più giovane alla guida delle Banche degli Stati Membri. Ora la tripletta: prima donna e più giovane Presidente anche dell’Associazione Italiana delle Banche dei Tessuti.

A.I.BA.T. è la prima e unica associazione in Italia che promuove l’aggiornamento scientifico nel campo dei tessuti omologhi, favorisce l’interazione tra le Banche associate attraverso lo sviluppo di progetti di ricerca e clinici comuni, volti a migliorare la qualità dei tessuti omologhi ed ampliare le applicazioni cliniche. Si propone, quindi, come società scientifica di rifermento per gli operatori di settore e i suoi obiettivi sono perseguiti in collaborazione con istituzioni, enti, associazioni scientifiche sia nazionali che internazionali.

L’ Associazione nazionale di carattere scientifico e culturale è quindi un punto di riferimento delle Banche dei Tessuti, organizzazioni senza scopo di lucro, che effettuano attività di lavorazione, conservazione, stoccaggio e distribuzione di tessuti umani utilizzati per trapianti clinici. I buoni risultati raggiunti in questi anni hanno portato i chirurghi ad utilizzare sempre più tessuto omologo per interventi in pazienti che in alcuni casi si sono dimostrati salvavita. Le banche dei tessuti sono oggetto di un programma ispettivo da parte del Centro Nazionale Trapianti e della Regione di riferimento con l’obiettivo di certificarne la conformità ai criteri di qualità e sicurezza stabiliti dalle direttive europee e dai loro recepimenti nazionali.

A Treviso ha sede una delle prime Banche dei Tessuti europee, la Fondazione Banca dei Tessuti del Veneto ETS , una struttura che raccoglie, processa, conserva e distribuisce tessuti cardiaci, vascolari, muscolo-scheletrici, placentari, adiposo e derma. L’eccellenza della struttura è testimoniata dai dati: grazie alla donazione, alle strutture sanitarie e al lavoro degli operatori coinvolti, nel 2022 sono stati distribuiti più di 6.000 tessuti, collocando l’istituzione veneta ai vertici della classifica italiana.

“Sono onorata della fiducia che mi è stata data – dichiara la dott.ssa Trojan - e grazie alla coesione delle Banche dei tessuti, nel prossimo triennio sosterremo studi e progetti di ricerca per garantire sempre più l'utilizzo di tessuti appropriati e sicuri a tutti i pazienti. Incoraggeremo inoltre le sinergie tra chirurghi, il mondo della ricerca e le Istituzioni".

Sempre più la possibilità di donare tessuti diventa una grande opportunità per contribuire alla cura di molti pazienti permettendo il ripristino di quelle funzionalità precedentemente compromesse e chi prima viveva da malato, con prospettive incerte, dopo l'innesto dei tessuti, ritorna ad una vita migliore.

Perché è importante un’Associazione delle Banche dei Tessuti?

E’ importante per portare avanti tematiche comuni e criticità nel mondo dei trapianti di tessuti e dare un’unica e più potente voce con le Istituzioni.

Quante strutture esistono in Italia?

In Italia attualmente operano una trentina di banche dei tessuti e banche degli occhi. A differenza degli organi che vanno trapiantati subito dopo il prelievo e richiedono di rispondere a precisi criteri di istocompatibilità, i tessuti, proprio in virtù della possibilità di conservazione, possono essere studiati ed esaminati in tempi più lunghi, con metodiche differenti. Una volta scongelato il tessuto può andare bene a chiunque ed adattarsi perfettamente all’organismo senza richiedere al paziente l’assunzione di farmaci antirigetto.

Perché sono importanti i tessuti

Sono proprio i successi dei pazienti trattati che stanno portando numerosi chirurghi a sviluppare l’ uso di tessuto omologo: chi prima viveva da malato, con prospettive incerte, dopo l'innesto dei tessuti, ritorna ad una vita migliore. Pensiamo ad un grande ustionato a cui viene applicata la membrana amniotica o ad un bambino a cui viene impiantata una valvola cardiaca. Questa branca della medicina è quanto mai avvincente per i continui contatti che richiede con i colleghi delle differenti specialità e con gli stadi di miglioramento continuo nelle procedure e nella normativa che vi sottintende.

Donare tessuti diventa una grande opportunità per contribuire alla cura di molti pazienti?

Dobbiamo ricordare che al di là delle scelte del singolo cittadino, non tutti possono diventare donatori; infatti i criteri di selezione sono molto rigidi al fine di garantire la sicurezza del tessuto prelevato. Ma oltre alla donazione possibile dopo la morte che prevede la possibilità di trapiantare tessuti di varie tipologie, trattiamo anche tessuti, quali la placenta, la testa di femore, la vena safena, il tessuto adiposo che provengono da interventi chirurgici in elezione da donatori viventi: la placenta idonea proviene da taglio cesareo in elezione, le vene safene dagli interventi di safenectomia, così come le teste di femore da interventi di artoprotesi. In questi casi si parla di donazione da vivente, dove il tessuto, non più funzionale alla persona, debitamente trattato e lavorato, può essere di aiuto ad altri. 

Quali sono i tessuti conservati in una Banca

I Tessuti cardiaci sono fondamentali per il trattamento delle patologie della valvola aortica in età adulta e per il trattamento di cardiopatie congenite complesse in età pediatrica.

I Tessuti vascolari

L'esperienza maturata con l'utilizzo di tessuti venosi e arteriosi ha permesso il salvataggio di arti severamente compromessi o considerati inoperabili, in pazienti spesso plurioperati. L'utilizzo del tessuto vascolare criopreservato (nella maggior parte dei casi la vena safena) ha permesso di migliorare ulteriormente il tasso di operabilità di questi pazienti e di offrire una valida alternativa anche nei casi di infezione di protesi vascolari. Il fine ultimo è quello di evitare il trauma della amputazione d'arto e di conseguenza offrire ai pazienti arteriopatici una migliore qualità della vita. Anche nei pazienti con infezione di protesi aortica, complicanza ad evoluzione infausta, la disponibilità della Banca dei tessuti nella preparazione di tessuto omologo arterioso ha consentito di affrontare tale evenienza.

In una chirurgia non routinaria quale le rivascolarizzazioni per salvataggio d'arto e le infezioni protesiche sia aortiche che degli arti inferiori, la disponibilità di tessuto vascolare omologo criopreservato amplia le possibilità chirurgiche offrendo ai pazienti prospettive per una buona qualità di vita.

I Tessuti osteo tendinei sono utilizzati in chirurgia ricostruttiva in ortopedia come riempimento e/o sostegno; in chirurgia maxillo-facciale per la ricostruzione mandibolare, in chirurgia odontoiatrica per il rialzo del seno mascellare, in chirurgia della mano per ricostruzioni post trauma, utilizzati anche per la cura di pazienti tumorali e la cura d’importanti difetti ossei, in neurochirurgia per l’artrodesi vertebrale.

La Membrana amniotica (membrana estratta dalla placenta donata dalle mamme che partoriscono con parto cesareo programmato) è importantissima per il per trattamento di ulcere corneali, ricostruzione della congiuntiva e difetti epiteliali della cornea in chirurgia oculare; è utilizzata come cicatrizzante in ulcere e nelle piccole ricostruzioni cutanee in chirurgia dermatologica; nei grandi ustionati per il trattamento delle ustioni e come preparazione all’autotrapianto di cute; in chirurgia ginecologica per la riparazione dell’ onfalocele; in chirurgia generale per prevenire la formazione di aderenze post chirurgiche; in chirurgia ortopedica  come tessuto barriera o associato ad altre tessuto nelle pratiche di ricostruzione. La cute e derma è salvavita nei grandi ustionati.

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