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Attualità Casale sul Sile

Forum delle attività produttive, parità di genere: «Servono aiuti e incentivi statali»

Domenica mattina a Casale sul Sile il convegno con sei storie di donne lavoratrici di successo

La relazione che intercorre tra donne e imprenditorialità si fa sempre più stringente. A confermarlo sono i numeri: secondo i dati della Camere di Commercio Treviso|Belluno Dolomiti, a giugno 2023 le aziende a conduzione femminile nella Marca erano oltre 16 mila, il 20% del totale, con oltre 42 mila addetti operativi. Diversa è la situazione delle lavoratrici in generale: i dati dell’Inps dicono che nel 2023 ad essere impiegate nel settore privato in Veneto sono state 704.997 donne contro i 913.383 e la loro retribuzione annua si è fermata a quasi 10 mila euro in meno rispetto ai lavoratori uomini, 17.523 euro contro i 29.965 euro di paga annua media maschile. Questo dipende dalla ormai nota disparità di salario tra uomo e donna a parità di posizione e dal fenomeno del part-time indotto. Alle donne, infatti, è affidata la cura della casa e dei figli e quando mancano gli aiuti esterni si trova costretta a sacrificare la propria carriera per la famiglia accettando lavori a tempo determinato e con un orario inferiore. Quello che è emerso dal convegno è che sono quanto mai indispensabili aiuti e incentivi statali, a carattere finanziario, ma anche psicologico.

Di parità di genere si è parlato domenica mattina al Forum delle attività produttive promosso dal Comune di Casale, durante il convegno “Donne e lavoro: una relazione creativa e complessa”, un momento per indagare lo stato di fatto dell’occupazione femminile nella Marca, considerando quelli che sono gli aspetti positivi e quali sono invece le criticità che le donne si trovano ancora ad affrontare, in equilibrio precario tra vita familiare e professionale. È stata un’occasione di condivisione di storie di successo, di sfide superate rompendo le barriere dei preconcetti. 

«Bisogna parlare del rapporto donna e lavoro attraverso esempi positivi: le carriere e le professioni si costruiscono facendo le scelte giuste in un contesto che consente di farlo, ma anche facendosi ispirare da persone che hanno avuto la forza di portare dei cambiamenti. Quelle intervenute oggi sono quattro donne normalissime che però nel loro piccolo ogni giorno fanno qualcosa di speciale per conciliare vita, lavoro e carriera», spiega Franca Bandiera, direttore IVL Istituto Veneto del Lavoro, che aggiunge: «La comunicazione sul lavoro non è corretta: le aziende dicono che non riescono a trovare lavoratori, le donne si trovano costrette ad accettare lavori a part-time o che non le soddisfano. Le lavoratrici dovrebbero cambiare approccio e trovare la loro strada senza imporsi di seguire quello che non fa per loro, bisogna avere il coraggio di accettarsi e saper cambiare».

Tra le ospiti intervenute, Katy Mastorci, biotecnologa, imprenditrice agricola titolare dell'azienda agricola Reghèt e rappresentante Donne Impresa della Coldiretti Treviso ha affermato: «è necessario esprimere le esigenze delle donne, perché le lavoratrici ce la fanno sempre ma hanno bisogno di aiuti e strumenti, in primis quelli finanziari per la crescita dei figli, ma anche un aiuto psicologico che consenta di imparare a gestire l’organizzazione familiare senza sentirsi in colpa».

Paola Franzin Caterina Terrazzani Franca Bandiera Dania Sartorato Katy Mastorci

Dania Sartorato, imprenditrice nei settori ristorazione e turismo e presidente Fipe e Unione Provinciale Confcommercio aggiunge: «le donne hanno un doppio carico: quello professionale e quello familiare e sociale, sul lavoro laddove ci riesca ad essere la governance mista composta da donne e uomini è la soluzione migliore»; Paola Franzin, direttore capofila VolksBank filiale di Treviso conferma: «bisogna avere coraggio, come donne siamo le prime a sottovalutarci, in realtà la vita ci presenta opportunità e nel momento in cui lo facciamo dimostriamo che sappiamo dare qualcosa in più»; Caterina Terrazzani, architetto, coordinatore provinciale dell’area sicurezza e referente del Gruppo Costruzioni Confartigianato Imprese Marca Trevigiana: «il mio ruolo nel gruppo costruzioni serve a dimostrare che anche in ambito maschile, noi donne sappiamo bene cosa dire e dare la risposta giusta».

Ha partecipato alla tavola rotonda, da remoto, anche Emma Della Libera. Oltre che biologa e nutrizionista, Emma ha raccontato nella sua tesi di laurea la sua malattia. La giovane trevigiana è infatti affetta da Atassia di Friedreich, una rara malattia genetica degenerativa che colpisce una persona ogni ventimila, ad oggi priva di cure. Con la sua tesi è riuscita a dare un contributo significativo alla ricerca scientifica, suggerendo nuovi approcci rimasti ad oggi inesplorati.

«L’autodeterminazione consiste nel reclamare il proprio spazio, non chiedere scusa di esistere anche se non si rientra nel modello canonico di produttività, indipendenza, autonomia. Siamo persone, non macchine perfette, con giusto sistema di supporto le opportunità che si possono aprire anche a una donna disabile non autosufficiente come me, sono enormi» ha affermato commuovendo la platea.

Ad aprire e chiudere il convegno, il sindaco di Casale, Stefania Golisciani, che ha portato la sua esperienza: «All’inizio della mia carriera di avvocato cercavo di essere meglio dei miei colleghi uomini, lavoravo il triplo di loro per ottenere il medesimo riconoscimento, le cose sono cambiate quando ho capito che solo non snaturando il mio essere donna potevo ottenere di più, così è stato e applico questo principio anche come sindaco. Noi donne, in quanto tali, possiamo fare la differenza» conclude Golisciani.

L’evento è nato in collaborazione con Confindustria Veneto Est, Confartigianato imprese Treviso, Confcommercio Treviso, Coldiretti Treviso, Confagricoltura Treviso, Artigianato trevigiano, Cna, Confcooperative Treviso, Confapi Treviso, Cia confederazione italiana agricoltori Treviso. Si tratta della XII edizione del forum delle attività produttive, nato nel 2012 per condividere i problemi del mondo del lavoro e del commercio e la necessità di fare squadra.

La platea del convegno

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