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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Cava Morganella, sit-in fuori dal Comune ma la mozione passa

Approvato a maggioranza l'accordo tra l'amministrazione di Ponzano e la società Icg Srl. Scavi fino a 60 metri di profondità. Presente alla mobilitazione il candidato sindaco di Treviso, Maurizio Mestriner (M5S)

Scavi sottofalda da 40 a 60 metri di profondità a Cava Morganella: lunedì sera, 27 febbraio, il Comune di Ponzano Veneto ha dato il via libera alla convenzione con la società Icg Srl. A nulla è servito quindi il sit-in organizzato fuori dal municipio, dalle associazioni, gruppi locali e gruppi consigliari di opposizione. Presenti alla mobilitazione anche il consigliere regionale Andrea Zanoni e il candidato sindaco di Treviso, Maurizio Mestriner (Movimento 5 Stelle) che ha commentato: «Triste essere questa sera l'unico candidato alle prossime elezioni comunali di Treviso partecipe all'iniziativa di Legambiente e altre associazioni , davanti il Comune di Ponzano Veneto per alzare la voce verso la politica locale spiegando che mettere a rischio quella poca rimasta ancora buona non ha senso. Basta chinarsi al potere dei cavatori, la politica alzi la testa si deve guardare al futuro. Quale eredità vogliamo lasciare ai nostri figli?  Il rischio di inquinare un bacino importante per tutta Treviso non ha prezzo». 

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Nonostante la mobilitazione, la convenzione è stata approvata a maggioranza dal consiglio comunale. Raggiungendo i 60 metri di profondità si potranno così estrarre altri 4 milioni di metri cubi di ghiaia per un valore di circa 80 milioni di euro. La sottoscrizione tra le parti (il sindaco di Ponzano e lo scavatore Renato Grigolin) è attesa nelle prossime ore. L'accordo prevede che i camion adibiti al trasporto della ghiaia utilizzano la Feltrina senza attraversare i centri abitati. L'azienda Icg Srl dovrà versare al Comune di Ponzano Veneto una quota maggiorata di 0,90 centesimi per ogni metro cubo di ghiaia estratto. I quattro milioni di metri cubi di ghiaia potranno essere asportati dalla cava in un arco temporale di 14 anni. La società incaricata degli scavi dovrà versare un acconto di 150mila euro l'anno e farsi carico della realizzazione di un'area verde aperta al pubblico con percorsi pedonali nei pressi del lago artificiale. 

«L'acqua è un bene sempre più scarso, sempre più prezioso, non possiamo metterlo a rischio unendo le falde più profonde con quelle più superficiali notoriamente contaminate da diverse sostanze chimiche - spiegano i manifestanti -. Il rischio è far saltare l’unico ricorso contro questa cava dato che gli altri sindaci interessati, quelli di Treviso e Paese se ne sono lavati le mani. L'acqua potabile è più importante del conto in banca del cavatore» concludono.

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