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Coronavirus: ancora tre vittime nella Marca, 42 in terapia intensiva

Le vittime sono 75 dall'inizio dell'emergenza. I contagiati salgono a quota 1.102 in provincia di Treviso, in Veneto 6.069 positivi a Covid-19. In quarantena 2.286 trevigiani

Sono 75 le vittime accertate, positive al Coronavirus, in provincia di Treviso: un decesso è stato registrato nella notte al Ca' Foncello, altri tre nel corso della giornata di oggi, due presso il nosocomio trevigiano e uno a Conegliano. Questo quanto riporta l'ultimo bollettino emesso nelle scorse ore da Azienda Zero. In tutta la Marca sono 42 i pazienti in terapia intensiva: 21 al Ca' Foncello, 11 a Conegliano, 8 a Montebelluna e 2 a Vittorio Veneto. I contagiati salgono a quota 1.102 (+11 rispetto a stamattina, martedì) in provincia di Treviso mentre in Veneto sono 6.069 i positivi a Covid-19 (+121 rispetto all'ultimo rilevamento di stamattina). In quarantena ci sono attualmente 2.286 trevigiani, ben 12.220 in tutta la regione. I pazienti in area non critica negli ospedali della provincia di Treviso: 134 al Ca' Foncello, 63 a Vittorio Veneto, 41 a Conegliano, 29 a Castelfranco, 27 a Montebelluna, 19 a Oderzo, 1 al San Camillo di Treviso. I dimessi dall'inizio dell'emergenza: 88 dal Ca' Foncello, 11 da Conegliano, 7 da Vittorio Veneto, 2 da Oderzo.

Conte: multe aumentate e nessuna emergenza fino al 31 luglio

«A livello sanzionatorio abbiamo introdotto una multa da 400 a 3000 euro che ricalcano le sanzioni per la violazione del codice della strada». Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa. «Quindi d'ora in poi alla contravvenzioni previste si sostituisce questa sanzione pecuniaria». «La bozza circolata è "una versione precedente e superata. Per tutta la mattinata e poi in Cdm abbiamo apportato ulteriori modifiche e vorrei precisare, visto che si è creato un po' di dibattito sul fatto che l'emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020 con questo decreto, che non c'è nulla di vero. Assolutamente no». Ha spiegato poi Giuseppe Conte. «Vorrei ricordare che quando abbiamo adottato il primo provvedimento a fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale per uno spazio di 6 mesi, sino al 31 luglio 2020. Questo non significa che le misure restrittive che sono in vigore saranno prorogate fino al 31 luglio».

Mascherine e ventilatori, la rabbia di Zaia

«E' una guerra. Le grandi potenze hanno grandi industrie belliche. La grande industria bellica oggi è una fabbrica che ti fa le mascherine, i respiratori e i ventilatori, tamponi e reagenti. Tutte cose che mancano. La situazione è abominevole, lo dice una persona che da un mese parla di trovare container di mascherine, ventilatori». Lo sottolinea a Sky TG24 il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. «Ci sono produzioni -ha spiegato Zaia- che sono diseconomiche, come la mascherina chirurgica, ma dobbiamo fare una scelta strategica e sostenere economicamente queste produzioni. Non pensare di avere un biomedicale forte, di non avere la produzione dispositivi di protezione, di non avere produzione di ventilatori in Italia, non è più immaginabile per il futuro». 

Tamponi all'esterno dell'ospedale Ca' Foncello

«A Treviso si stanno facendo tamponi agli automobilisti in arrivo all'ospedale Cà Foncello per evitare  che persone positive entrino in ospedale». A spiegarlo il presidente del Veneto Luca Zaia, riferendosi a foto scattate davanti all'ospedale Ca' Foncello. E tornando al progetto di 'tamponi di massa' presentato ieri dalla Regione Veneto Zaia ha spiegato che «è previsto il tampone a un campione casuale per strada, che ci serve come 'spaccato' statistico di una comunità. Sui tamponi diventeremo gli esperti»: ha concluso.

Traffico diminuito in Veneto: indagine attraverso i cellulari

«La nostra ordinanza ha fatto diminuire del 44% i transiti in regione, abbiamo censito tutti gli spostamenti con il gestore telefonico Tim, in forma anonima ovviamente. I veneti si stanno comportando bene e li voglio ringraziare perché stanno dimostrando rispetto per la propria salute e senso di responsabilita' con un calo del traffico di quasi il 50%». Lo ha il governatore del Veneto Luca Zaia nel corso del punto stampa in cui ha però ribadito che «dovremo continuare con le misure restrittive e sarò  molto probabilmente costretto a rinnovare l'ordinanza che scade il 3 aprile».

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