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Il Maffioli resta a Montebelluna: «Aule prefabbricate per gli studenti»

Venerdì 4 dicembre il sopralluogo di Comune e Provincia: raggiunto l'accordo. Un eventuale trasferimento nell'asolano rischia di compromettere le iscrizioni il prossimo anno

Il sindaco di Montebelluna, Elzo Severin, venerdì 4 dicembre ha partecipato a un incontro con il consigliere regionale, Marzio Favero, il presidente della Provincia, Stefano Marcon, il direttore generale, Carlo Rapicavoli ed i tecnici della Provincia nel quale si è affrontato  il tema della gestione della fase di transizione della presenza del Maffioli a Montebelluna in attesa che venga realizzato il nuovo polo professionale di via Biagi destinato ad ospitare sia l’Ipsia Scarpa sia la sezione staccata dell’alberghiero Maffioli.

Dopo un’articolata riflessione, le parti hanno convenuto sulla inopportunità di trasferire il Maffioli in sede fuori da Montebelluna. Ormai la sezione locale si è radicata: un 70% circa degli iscritti sono di Montebelluna e la restante parte del comprensorio. Un eventuale trasferimento nell’asolano rischia di compromettere la leva delle iscrizioni nell’area montebellunese che risulterebbe paradossale nel mentre si va edificando la nuova sede destinata anche all’alberghiero. Si è quindi convenuto sull’opportunità di realizzare delle aule prefabbricate, dopo aver scartato tutta  una serie di altre ipotesi. Il gruppo di lavoro ha effettuato un sopralluogo nell’area del polo scolastico a sud del centro, dove hanno sede il liceo Levi e l’Istituto Einaudi, e si è condivisa l’idea di posizionare in quel contesto 8 aule prefabbricate che ospiteranno gli alunni del Maffioli per i prossimi 2-3 anni. In questo modo, la sede staccata del Maffioli, sia pure in strutture temporanee, rimarrà a Montebelluna, organicamente collegata alle altre sedi scolastiche. Sull’allocazione precisa sono state fatte alcune valutazioni. Nei prossimi giorni le parti tecniche procederanno con le verifiche per definire il luogo definitivo del posizionamento dei prefabbricati. Conclude il sindaco Severin: «E’ stato un confronto leale tra le parti, rispettoso del percorso compiuto fin qui in accordo fra Comune e Provincia. Sono felice che il dialogo avviato dal mio predecessore, Marzio Favero, e con il presidente della provincia, Stefano Marcon, continui alla luce del principio che il bene comune precede nelle scelte qualsiasi altra valutazione».

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