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Parla la mamma del 15enne: «Mai stato violento, non riesco a dormire, mi manca»

La donna ha ringraziato gli amici del ragazzo, alcuni residenti e il parroco che hanno dimostrato solidarietà nei suoi confronti. Il sindaco Bortolato non le avrebbe mai fatto visita, diversamente dal parroco. Un incontro con Marta e i suoi famigliari? «Troppo presto»

«Se avessi colto dei segnali sarei subito intervenuta, ora non riesco a dormire la notte, mio figlio mi manca. Quando Marta si è ripresa è stato un sollievo per me e anche per mio figlio». A parlare è la mamma del ragazzo di appena 15 anni che lo scorso 22 marzo ha rapinato e accoltellato Marta Novello in via Marignana, a Marocco di Mogliano Veneto. Assistita dall'avvocato che segue il figlio, Matteo Scussat, la donna ha ricostruito quanto avvenuto quella giornata in cui la sua vita e quella del suo ragazzo sono precipitate in un incubo. Il 15enne si trova da allora rinchiuso nel carcere minorile di Treviso: deve rispondere di tentato omicidio e tentata rapina aggravata.

«Quel giorno ero appena tornata dal lavoro, lui era in camera sua, tranquillo, erano le tre e mezza circa -ha raccontato- dopodichè sono andata a fare la doccia e quando sono uscita dal bagno non l'ho più visto. Pensavo fosse giù in giardino: all'inizio non mi ero preoccupata più di tanto perchè pensavo fosse giù a sistemare la bicicletta. Dopo hanno suonato i carabinieri e in quel momento ho pensato che mio figlio avesse avuto un incidente, è la prima cosa che mi è venuta in mente. Avevo sentito anche delle ambulanze. Il carabiniere mi ha detto invece che mio figlio aveva accoltellato questa ragazza. Non volevo crederci: ho chiesto subito al carabiniere se fosse sicuro che si trattava di mio figlio». La madre ha poi trovato il cellulare del figlio, insolitamente lasciato a casa. «Era una cosa anomala, lo portava sempre via con sè»: ha sottolineato.

Di quanto avvenuto la donna non ha avuto alcuna avvisaglia: il 15enne, abituato a tre allenamenti settimanali a calcio e alla partita di calcio, e ad andare a scuola (all'alberghiero dove voleva diventare cuoco, come la madre), ha avuto la propria ruotine sconvolta dalla pandemia e dalle limitazioni conseguenti. «Seguiva le lezioni con fatica ma continuava a uscire con i suoi amici»: ha detto.

La madre ha raccontato anche di aver avuto solidarietà dai suoi amici, dai ragazzi che di solito incontravano il figlio, dal parroco ma di non essere mai stata contattata dal sindaco di Mogliano Veneto, Davide Bortolato. Perchè suo figlio ha fatto questo gesto secondo lei? «Vorrei capirlo anch'io, non è mai stato violento»: dice. Su un possibile futuro incontro con i famigliari di Marta e con la stessa 26enne, la donna ammette: «Spero che Marta si riprenda presto, ora per un incontro è troppo presto».

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