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Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità Mogliano Veneto

Accusato di essere prestanome della 'Ndrangheta, assolto Marco Gaiba

L'ex presidente del Mogliano calcio e attuale vicepresidente dell'AC Mestre era stato arrestato nel 2017 perchè finito nella maxi-inchiesta "Stige" del procuratore Gratteri

Nel gennaio 2018 la sua vita sprofondò in un vero e proprio incubo: venne arrestato perchè accusato di essere un prestanome della 'Ndrangheta nell'ambito della maxi-inchiesta Stige, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Ieri sera, giovedì, alle 20 la parola fine: il Tribunale di Crotone ha pronunciato la sentenza di assoluzione perchè il fatto non costituisce reato. Per l'ingegner Marco Gaiba, imprenditore di Mogliano Veneto, ex presidente della locale squadra di calcio e attuale vicepresidente del Mestre, è arrivato dunque l'epilogo di una vicenda terribile.

L'avvocato che in questi anni ha difeso Gaiba, Vincenzo Cotroneo del Foro di Milano, ha così commentato: «Marco Gaiba è stato accusato ingiustamente dalla Procura di Catanzaro di essere un prestanome della 'Ndrangheta nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria con cui il Dott. Gratteri "annunciava" che la 'Ndrangheta si era infiltrata nell'imprenditoria del Nord. Gaiba è stato il perno centrale del teorema investigativo. Anni di calvario, l'umiliazione della misura cautelare (tempestivamente annullata dal Tribunale del riesame) che lo costringeva a dimettersi dalla carica di amministratore delle sue società (persino in Slovenia, ove i media davano risalto all'inchiesta del Dott. Gratteri) nonchè da quello di Presidente della Società di Calcio del Mogliano Veneto (i comuni gli intimavano la revoca delle concessioni per l'utilizzo degli impianti sportivi); costretto a lavorare con le proprie risorse finanziarie, in quanto le banche - dopo la conferenza stampa di Gratteri - chiudevano ogni rapporto; da ultimo, la Svizzera gli notificava il divieto di ingresso nel paese in quanto persona indesiderata perchè mafioso. L'ing. Gaiba è stato marchiato come mafioso ed è stato costretto a chiudere un'attività imprenditoriale molto importante. Chi restituirà la dignità a Marco Gaiba, più volte appellato sulle prime pagine dei giornali, nazionali e locali, come un 'ndranghetista del nord. Esprimo questo mio pensiero affichè si possa contribuire a ridare un pò di quella dignità che ingiustamente è stata tolta, affinchè si possa riequilibrare il conflitto creato attraverso un'inchiesta condotta in maniera approssimativa e fatta di semplici congetture (ed uso questa terminologia per senso della misura) su un cittadino onesto ed un imprenditore capace, la cui unica colpa è stata quella di investire in un'attività imprenditoriale in Calabria.  La mia riflessione come cittadino ricade su questi "professionisti dell'antimafia" la cui presunzione e la pochezza intellettuale fa male certamente agli sforzi di tanti nella lotta alla criminalità e - come in questo caso - disincentiva gli investimenti e gli sforzi imprenditoriali al Sud. Gli imprenditori devono essere - e sentirsi - tutelati e non considerati dei criminali».

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