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Attualità Nervesa della Battaglia / Piazza la Piave

Mussolini e Hitler in vetrina, scatta il blitz antifascista

Nel mirino un negozio a Nervesa della Battaglia, in piazza La Piave, già finito al centro ddelle polemiche. L'Anpi chiede di rimuovere i cimeli nazifascisti (alcune bottiglie e immagini del Duce e del Fuhrer)

La "vetrina delle polemiche" in piazza La Piave a Nervesa della Battaglia, continua a far discutere. La vicenda si trascina da tempo: la vetrina di un negozio ospita da tempo bottiglie e immagini che sono riconducibili a Benito Mussolini e ad Adolf Hitler. Nella notte tra domenica e lunedì ignoti hanno appeso all'esterno delle scritte e immagini riconducibili alla Resistenza e ai partigiani. Già nel corso della giornata di ieri, lunedì 9 ottobre, i segni del blitz sono già stati rimossi. Sul caso l’Anpi di Nervesa e Giavera del Montello hanno chiesto di rimuovere i cimeli nazifascisti dalla vetrina in centro con una lunga nota.

"Nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 ottobre si è verificato un attacchinaggio di volantini antifascisti, compiuto da ignoti, contro la vetrina situata nel centro di Nervesa, appartenente all'azienda Cold Sheet-Metal Pad srl, che espone simboli nazifascisti" scrive l'associazione "Verificando il fatto, abbiamo notato che i fogli sono stati rimossi e che è rimasta solo l’immagine di Umberto Lorenzoni spostata ora sotto i piedi della gigantografia che immortala Antonio Zanette all’ingresso della vetrina (non sappiamo se in segno di sfregio). Con questo scambio di provocazioni, sorge la preoccupazione che possano verificarsi ulteriori azioni che potrebbero sfociare in episodi più gravi".

"Da oltre due anni, il centro di Nervesa" continua la nota "è afflitto da questa vetrina che ha cambiato frequentemente la sua "mostra", passando dai busti di Benito Mussolini a bottiglie raffiguranti il leader nazista Adolf Hitler (che rimane tuttora esposta), fino a scritte commemorative del centenario della marcia su Roma. Non solo apologia del fascismo, in quanto nel corso del biennio sono state aggiunte scritte offensive e insulti diretti al presidente provinciale dell'Anpi, Giuliano Varnier, e a un giornalista locale. Nonostante numerose segnalazioni alle forze dell'ordine, alla Digos e all'amministrazione comunale, la vetrina, che dovrebbe promuovere i prodotti della Cold Sheet-Metal Pad (con sede in via del Lavoro nella località Dus) di Antonio Zanette, continua imperturbabile a esporre memorabilia fasciste. La giustificazione adottata dal titolare che “quello che è esposto in questa vetrina è un ricordo di mio padre che ha fatto la guerra” non è più ammissibile, è chiaramente un caso di apologia del fascismo che viola l'articolo 4 della Legge Scelba".

"Va ricordato che Nervesa è la culla della Resistenza nella provincia di Treviso: 80 anni fa, il 7 ottobre 1943, nella canonica di Bavaria furono organizzate le prime forze antifasciste per liberare il Veneto dall'oppressione nazifascista" chiude il comunicato "Pertanto, non è più tollerabile avere nel centro di Nervesa una vetrina che evoca con nostalgia un regime che ha soppresso i diritti e le libertà del popolo italiano: è una mancanza di rispetto per la storia del nostro Comune e per figure di rilievo come quella di Umberto Lorenzoni. Condannando chi prova a farsi giustizia da solo, invitiamo il proprietario della vetrina (la cui identità ci è sconosciuta) a riflettere e chiediamo ad Antonio Zanette di abbandonare qualsiasi intento di apologia del fascismo. In caso contrario, non ci resta che appellarci nuovamente alle forze dell'ordine e continuare a diffondere i valori della Resistenza, affinché episodi come quello della vetrina a tema fascista nel centro di Nervesa non si ripetano".

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