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Spoglio in diretta: Zaia su percentuali bulgare, avversari e alleati travolti

Sono iniziate le operazioni di scrutinio delle 4.751 sezioni elettorali. Attesa per il risultato del derby Zaia-Lega. Lorenzoni (PD) al 14%, Cappelletti (M5S) non oltre il 3%. Lontanissimi tutti gli altri condadidati: Girotto, Rubinato, Bertelle, Guadagnini, Sbrollini e Benvegnù

Sono iniziate le operazioni di scrutinio delle 4.751 sezioni elettorali per le elezioni regionali 2020. Grandee attesa per il risultato del derby in seno al Carroccio tra la lista Zaia e quella della Lega. Anche lo stesso confronto con gli alleati della coalizione rischia di essere impietosa se confrontata al risultato della lista collegata all'attuale governatore. Si attende un vero e proprio plebiscito per Zaia che attualmente si attesta su una percentuale del 79%, confinando Lorenzoni (PD) al 13%. Cappelletti (M5S) per ora non va oltre il 3% circa. Lontanissimi e con percentuali decimali tutti gli altri candidati governatori: Girotto, Rubinato, Bertelle, Guadagnini, Sbrollini e Benvegnù.

L'affluenza definitiva per quanto riguarda la provincia di Treviso si è attestata a quota 58,3% (61,2% per quanro riguarda l'intera regione).

LO SPOGLIO IN DIRETTA

In Veneto, così come in tutte le regioni d'Italia, il si al quesito del referendum per il taglio dei parlamentari ha raggiunto la percentuale del 62,72%. Il no si è fermato sul 37,28%.

REFERENDUM, IL RISULTATO IN DIRETTA

Questo il commento del Ministro D'Incà (M5S) in merito al Referendum: «Il sì al #referendum ha vinto. Voglio ringraziare tutti i cittadini che sono andati a votare e anche tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato ai seggi elettorali e hanno permesso che le operazioni di voto si svolgessero in sicurezza e nel rispetto delle indicazioni per il contenimento del #covid19. Con il consenso espresso dagli elettori in questo referendum si inaugura un nuovo metodo che i cittadini hanno dimostrato di apprezzare. Il "sì" alla riduzione del numero dei parlamentari, che dalla prossima legislatura passeranno dai 945 attuali a 600, è stato approvato con un'ampia maggioranza che permette finalmente a questa riforma di essere definitiva. Permette anche di andare avanti speditamente con le altre riforme in qualche modo collegate, alcune delle quali, come l'equiparazione dell'elettorato attivo per Camera e Senato, la modifica dell’elezione al Senato su base regionale e la riduzione dei delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica, hanno già iniziato il loro percorso in Parlamento. Andremo avanti anche con la legge elettorale, prestando particolare attenzione alle esigenze di rappresentanza delle aree interne del Paese e tenendo in dovuta considerazione anche le preoccupazioni per chi ha votato no. Dimostreremo che non ci sono rischi di rappresentanza, rilanceremo il ruolo e la centralità del Parlamento e stimoleremo sempre di più la partecipazione popolare. Porteremo avanti le riforme che il Paese attende da anni e daremo finalmente una nuova dimensione alla politica perché torni ad essere vicina alle persone, così come il MoVimento 5 Stelle ha dimostrato di fare da quando è nato».

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