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Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità Centro / Viale Nino Bixio

Sarà "ripulito" il leone del Bastione di Santa Sofia sulle mura di Treviso

L'iniziativa di Treviso Sotterranea, con il sostegno di Comune e Contarina. Le operazioni inizieranno alle 9.30 del 30 ottobre. Esperti speleologi si caleranno dal giardino delle scuole Prati, in via Nino Bixio, per eliminare la vegetazione che nasconde il manufatto storico

In gran parte è coperto dalla vegetazione, soprattutto dall'edera e da altre piante rampicanti. Parliamo di uno dei simboli delle mura trevigiane, il leone posizionato nei pressi del bastione di Santa Sofia, in via Nino Bixio. Da un'iniziativa dell'associazione "Treviso sotterranea", con la collaborazione di Comune, Contarina e la disponibilità del dirigente scolastico delle scuole Prati, si procederà domani, 30 ottobre, dalle 9.30, alla ripulitura del manufatto che tornerà a ornare la cortina muraria cinquecentesca. I leoni cinquecenteschi sulle mura, quelli rimasti dopo le distruzioni operate dai francesi, sono una preziosa testimonianza dello stretto rapporto tra Treviso e la Serenissima Repubblica. Il leone, posizionato attualmente nelle vicinanze del bastione di Santa Sofia, originariamente si doveva trovare nel centro del torrione d’angolo. A fianco del leone alato, con il libro aperto, si trovano gli stemmi di Leonardo Loredan, doge, e di Paolo Nani, podestà, entrambi in carica al momento della costruzione di questo tratto di mura e di Porta San Tomaso.

Nell’ottica di preservare e tutelare le mura e i suoi manufatti, Treviso Sotterranea, sempre in collaborazione con il Comune di Treviso e gli assessorati di riferimento e grazie alla solerzia di Contarina, la mattina del 30 di ottobre, dalle ore 9.00, ha organizzato la ripulitura del leone di via Nino Bixio: dal giardino delle scuole Prati, esperti speleologi si caleranno per eliminare la vegetazione che nasconde il manufatto storico. L’apparato scultoreo raffigurante il leone marciano di Santa Sofia è stato restaurato oltre vent’anni fa e, rischia di essere completamente invaso dall’avanzata della vegetazione infestante, composta da edera ed
erbacce varie. L’attecchimento di tale vegetazione tende a compromettere nel tempo l’integrità delle
giunzioni di malta e favorire il lento il lento ed inesorabile degrado degli stessi elementi lapidei. Risultava
indispensabile, pertanto, intervenire quanto prima per bloccare questo degrado, assolutamente prima del
periodo invernale. Tuttavia la situazione del contesto murario è assai precaria e rischia di dover
necessariamente richiedere a breve termine un nuovo e radicale intervento di restauro, soprattutto per il
consolidamento strutturale dell’attigua vasca in pietra d’Istria, la quale presenta una pericolosa crepa
generata dall’apparato radicale degli arbusti cresciuti al proprio interno.

Treviso Sotterranea è costantemente impegnata per la conservazione e la tutela del sistema bastionato della città. L’esperienza del passato ha insegnato che la manutenzione ordinaria del bene rappresenta l’unica garanzia per impedire l’avanzata del degrado, con la conseguente necessità di pesanti e onerosi interventi di restauro. L’associazione Treviso Sotterranea, fin dalla sua nascita ufficiale nel 2014, si è occupata di pulire e rendere agibili diverse aree afferenti alle strutture murarie della città di Treviso per restituirle ai cittadini. L’area del Bastione di Santa Sofia è stata ripulita nella primavera del 2015 grazie ad un progetto di collaborazione fra Treviso Sotterranea e i membri dell’associazione Recomensamos, con l’aiuto di Contarina S.p.a.. Alla conclusione di questi lavori, nel 2016 è stato aperto al pubblico uno dei luoghi più suggestivi della cinta muraria e si è fatta conoscere la sua storia che lo ha visto nascere come bastione cinquecentesco e le sue diverse trasformazioni fino ad arrivare ai giorni nostri.

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