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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Inaugurata l’apertura alle visite della sala d’armi di porta San Tomaso

Sabato a margine del convegno dal titolo "Porta San Tomaso. Connubio perfetto di arte militare, architettura e tecnologia" che si è svolto presso il Museo di Santa Caterina

Si è svolta sabato scorso. 10 giugno, la giornata di studi "Porta San Tomaso. Connubio perfetto di arte militare, architettura e tecnologia" presso il Museo di Santa Caterina. Organizzato da Treviso Sotterranea, in collaborazione con il Comune di Treviso, l’evento è stato programmato per inaugurare l’apertura alle visite della sala d’armi di San Tomaso e per mettere in rilievo l’unicità di questa porta urbica rispetto al contesto rinascimentale dello Stato da Tera della Serenissima. Il convegno è stato aperto dal presidente di Treviso Sotterranea, Simone Piaser, che ha sottolineato l'importanza di eventi come questo nel promuovere la conoscenza e la consapevolezza della nostra storia.

Il presidente ha poi ringraziato il pubblico presente e l'Amministrazione Comunale, esprimendo la propria soddisfazione per l’importante risultato ottenuto nella tutela e valorizzazione delle mura storiche, grazie all'impegno congiunto di Treviso Sotterranea e dell'Amministrazione Comunale, permettendo, inoltre, l'apertura al pubblico della Sala d'Arme di Porta San Tomaso. La sala, prima inaccessibile, oggi può essere finalmente frequentata dai cittadini e visitatori, i quali sicuramente ammireranno questo spazio unico e ricco di storia che rappresenta una parte fondamentale della nostra eredità culturale. La parola è passata all’assessore Sandro Zampese che ha «espresso il plauso per un'iniziativa che serve ad accendere i riflettori sul nostro sistema bastionato, caratterizzato da elementi di unicità e che l'Amministrazione si impegna a valorizzare e rendere sempre più fruibile».

Alcuni dei partecipanti-2

La giornata di studi ha permesso di approfondire la storia e l'architettura di Porta San Tomaso attraverso le relazioni di illustri esperti nel campo. Dopo i saluti istituzionali e l’introduzione dell’architetto Piaser, che ha evidenziato le analogie progettuali tra l’ideatore della nuova fortezza veneziana di Treviso, frà Giovanni Giocondo, e l’illustre Leonardo da Vinci, è intervenuto l’architetto Giuseppe Rallo, funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Venezia e progettista delle opere
durante i lavori di restauro della porta. Di seguito l’architetto Manuela Zorzi, dottoressa di ricerca presso lo IUAV, ha esposto un interessante confronto stilistico tra le porte rinascimentali e il loro rimando all’antico; successivamente il giovane architetto Marley D'Amore ha ulteriormente dimostrato l’unicità di San Tomaso che, per le sue proporzioni, i suoi dettagli e le caratteristiche tecnologiche, si distingue dagli altri esempi di porta urbica per l’affermazione di un nuovo modello pienamente in contrasto con le ormai obsolete porte-torri medievali.

I relatori

A conclusione del convegno il dottor Ferdy Hermes Barbon, segretario dell’Ateneo di Treviso e studioso di gliptografia, si è concentrato sullo studio dei segni ritrovati sulla pietra e sulle travi della copertura, analizzata anche dall’architetto Alfonso Cendron, già docente presso lo IUAV, con un approfondimento sulla particolare copertura in piombo. La giornata è proseguita con l’inaugurazione della mostra presso la Sala d’Armi di porta San Tomaso, degna cornice per l’esposizione di alcune immagini significative tratte dagli interventi degli esperti, al fine di poter suscitare nei visitatori la consapevolezza dell’unicità di un monumento simbolo della città di Treviso, una delle porte urbiche più affascinanti del panorama storico-artistico nazionale.

L'incontro di Santa Caterina

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