Fatture false per 226 milioni, coinvolte anche società della Marca trevigiana
Sono sette le persone denunciate, tra Padova, Vicenza, Pescara, Parma e Catania. Coinvolte nel giro di fatture fasulle anche società con sede in provincia di Treviso
La guardia di finanza di Ascoli Piceno ha scoperto un giro di fatture false per 226 milioni di euro, che vede coinvolte anche società in provincia di Treviso.
Come riporta Il Gazzettino, le indagini, non ancora concluse, sono partite da accertamenti su una società a responsabilità limitata individuale, con sede a Porto Sant'Elpidio (Fermo), che acquistava in grandi quantità prodotti elettronici. Acquisti che per diversi anni hanno riguardato solo due imprese con sede a Milano a Roma, una delle quali in fallimento, che avevano il ruolo di "missing trader" e cedevano, solo sulla carta, i prodotti.
La merce, in particolare smartphone di ultima generazione, veniva poi venduta solo formalmente a società europee, con sede in Portogallo e Polonia, e fatta rientrare in Italia, sempre e solo sulla carta.
In sostanza, gli indagati avevano messo in piedi una catena di passaggi tra una trentina di società, fittizie e non, emettendo fatture false che permettevano loro di disporre sia di un consistente credito di Iva, sia di prodotti la immettere sul mercato a prezzi a dir poco concorrenziali.
Le persone denunciate sono sette: due a Pescara, una a Vicenza, una a Padova, una quinta persona a Parma, una a Catania e un ungherese. Per tutti l'accusa è di associazione per delinquere, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e occultamento e distruzione di scritture contabili.
Le società interessate dall'articolata truffa a carosello sono 25, tutte fornitrici sulla carta della srl di Porto Sant'Elpidio e distribuite tra Treviso, Bolzano, Pordenone, Vicenza, Verona, Padova, Torino, Alessandria, Milano, Lodi, Modena, Roma, Teramo, Napoli e Bari.
