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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Maserada sul Piave

Cinodromo di Maserada, Tar del Veneto respinge il ricorso degli animalisti

Via libera alla costruzione della nuova pista, frutto di un accordo tra il comune di Maserada e l’Ente nazionale cinofilia italiana, che prevede la concessione per 15 anni di un’area di 27mila metri quadrati per un investimento dichiarato di oltre 160mila euro

Il Tar del Veneto ha appena pubblicato il proprio parere positivo per il Comune di Maserada sul Piave nel complesso contenzioso, promosso contro di lui da alcune associazioni a difesa degli animali e dei cani per una nuova struttura destinata a corse amatoriali dei cani levrieri, nonché ad allenamento di cani da lavoro e prove di verifica zootecnica.

Molte erano state le iniziative di piazza e le proteste per bloccare la costruzione della nuova pista, lunga 167 metri con larghezza di 102, frutto di un accordo tra il comune di Maserada e l’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana) che prevede la concessione per 15 anni di un’area di 27mila metri quadrati a ridosso degli impianti sportivi, a fronte di un canone annuo di 4mila euro, per un investimento dichiarato di oltre 160mila. Il Tar del Veneto ha di fatto rigettato tutti i motivi di ricorso, rilevando la piena legittimità del cinodromo e del provvedimento comunale visto che, nell’attuale ordinamento normativo, le attività per le quali la nuova struttura, con pista ovale e relativi box di pertinenza, è stata autorizzata non risultano né disciplinate, né vietate dalla legislazione vigente. Il veto è soltanto per le competizioni agonistiche tra cani, il che esclude la rilevanza degli altri tipi di attività da svolgere in loco. A seguire il Comune nel lungo iter giudiziario è stato lo studio legale Casa & Associati con un team guidato dall’Avv. Giovanni Ferasin, Partner e socio fondatore con Emanuele Calienno.

Animalisti: «Ricorreremo in appello»

La battuta d’arresto del ricorso al Tar, che Lav aveva promosso con  Enpa, Lndc Animal Protection, Pet Levrieri e Oipa non segna la chiusura della contestazione che le associazioni stanno portando avanti dal 2022, quando sono partiti i lavori per la costruzione di una pista per le corse dei levrieri gestita da Enci Servizi nel Comune di Maserada sul Piave. Alcuni punti della sentenza, infatti, accolgono le argomentazioni evidenziate nel ricorso delle associazioni, specificando in modo chiaro ed innovativo che devono ritenersi vietate le competizioni tra i cani ,in linea con quanto stabilito dall’art. 9 della Costituzione e dall’art. 13 del T.F.U.E. (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Gli altri “tipi di prova”, secondo il Tar, sarebbero ammessi “salva la dimostrazione della loro natura nociva”, che secondo il tribunale non sarebbe stata fornita.

Il Tar però non ha valorizzato i dati contenuti nella perizia prodotta dalle associazioni che pure viene successivamente richiamata, allorquando il Tribunale afferma: “vengono riportati i dati ufficiali di enti stranieri che corroborerebbero la tesi sostenuta. In sintesi, tutti questi dati dimostrerebbero che per i levrieri correre in pista sarebbe un’attività che lede il loro benessere e comporta oggettivi rischi per la loro sicurezza e vita, in aperta violazione delle norme anche di rango costituzionale e comunitario richiamate nel precedente motivo di impugnazione". «Ciò che non è stato sufficientemente compreso - concludono le associazioni - è che le attività di racing condotte presso la pista, viste come “prove di lavoro” rappresentano a tutti gli effetti delle competizioni tra cani e la perizia depositata ha ampiamente dimostrato il livello di pericolosità per i cani coinvolti.  Lavoreremo quindi per ottenere una piena pronuncia favorevole ricorrendo in appello».

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