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Cronaca Mogliano Veneto

Aggressore di Marta a Londra, parla l'avvocato: «Inopportuno che stesse a Mogliano senza la madre»

Il caso del 16enne scarcerato per errore, Matteo Scussat invoca la presunzione di non colpevolezza fino ad una condanna definitiva. Se la Cassazione dovesse confermare la pena (5 anni in appello) scatterà un mandato di arresto europeo. Luigi Novello, il padre della vittima, rompe intanto il silenzio: «La cosa che più dispiace e impensierisce è il sentimento di rassegnazione»

«Traspare da alcuni commenti politici l'idea della fuga e che in qualche modo si sia approfittato della situazione per allontanarsi. C'è chi si è chiesto: chissà quando tornerà, se sarà possibile riconsegnarlo alla giustizia, che avrebbe già dovuto tornare, che la mamma lo consegni e qualcuno ha perfino dichiarato che i nonni lo hanno sicuramente coperto». A parlare è Matteo Scussat, l'avvocato difensore del 16enne moglianese, già condannato a 5 anni in appello per l'accoltellamento di Marta Novello, scarcerato per un pasticcio giudiziario e ora a Londra con la madre che lavora in Inghilterra come cuoca. Il legale invita a moderare i toni di una polemica che ha indotto il Ministero della Giustizia ad inviare un'ispezione al tribunale per i minori di Venezia.

Il ragazzo si trovava in un istituto minorile a Napoli, dove è stato trasferito dopo i disordini avvenuti alcuni mesi fa all'interno del carcere di Treviso: per un errore è stata riportata la data del 20 settembre al posto di quella del 20 luglio, per indicare quella del trasferimento in una struttura idonea, una comunità in cui avrebbe dovuto attendere l'esito del terzo grado di giudizio. Quando la sentenza emessa in appello diventerà definitiva in sede di Cassazione potrebbe essere emesso un mandato di arresto europeo.

«Io ci tengo a ricordare a tutti che fino a quando non c'è una sentenza definitiva, c'è una presunzione di non colpevolezza, che si voglia o meno, che abbia confessato o meno, bisogna fare i conti con questo visto che una sentenza definitiva, ad oggi, non c'è» spiega ancora Scussat  «Lui non è scappato da nulla e da alcunché perchè non c'era una condanna da scontare e non gli è stato notificato alcun provvedimento, per cui quando è uscito non doveva allontanarsi o scappare: non c'era una pena da eseguire, non c'era un provvedimento diverso che gli fosse stato notificato».

«Per il resto» ha detto ancora l'avvocato «se devo interpretare cos'è successo: mi viene da pensare che è evidente che fosse inopportuno che il minore stesse da solo a Mogliano e la mamma che lavora all'estero avrà pensato di portarlo con sè perchè l'alternativa è che stesse da solo con i nonni a Mogliano e quindi ha deciso di portarlo via con sè».

Lo sconforto del padre di Marta e l'appello del sindaco

Appresa la notizia della fuga dell'aggressore della figlia, il padre di Marta, Luigi Novello, ha rotto un lungo silenzio e ha fatto trapelare tutto il suo sconforto. «La cosa che più dispiace e impensierisce» avrebbe detto Novello ad una troupe rai «è il sentimento di rassegnazione che si sente nei commenti della gente nei confronti di questa situazione considerata pericolamente normale in una democrazia». Nella giornata di giovedì il sindaco di Mogliano Veneto, Davide Bortolato, ha lanciato un appello alla madre del ragazzo affinchè entrambi facciano ritorno in Italia e si mettando a disposizione della giustizia. «Qualunque genitore deve pensare al recupero del proprio figlio che ha commesso questi atti" ha detto il primo cittadino "e solo una struttura specializzata può farlo».

Paolin (Lega): «Si va a Londra e lo si riporta in Italia dove deve scontare una pena adeguata»

«Non esiste che un pericoloso criminale che ha aggredito e massacrato una persona riducendola in fin di vita sia libero per un errore giudiziario. Ma quali ispettori? È scappato. Quindi si va a Londra e lo si riporta in Italia dove deve scontare una pena adeguata - essendo lui un probabile assassino - e proporzionata alle 23 coltellate che ha inflitto, solo un anno fa, alla povera ragazza di Mogliano Veneto alla quale va tutta la mia vicinanza». Così il deputato trevigiano della Lega Giuseppe Paolin, componente della commissione Affari Sociali della Camera.

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