rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Quinto di Treviso

Muore investito dopo essere stato tamponato, chiesti due rinvii a giudizio

L'incidente stradale in cui ha perso la vita Livio Babetto era avvenuto a Quinto di Treviso alle prime ore del mattino. La macchina della vittima era stata prima centrata da un 31enne che non si era fermato per prestare soccorso e poi dalla vettura di una 26enne

Prima è stato tamponato con inaudita violenza da un altro automobilista ubriaco e che non si neppure fermato a soccorrerlo, poi a distanza di pochi secondi, dopo aver fatto appena a tempo ad uscire dall’abitacolo della sua vettura rientrata semidistrutta in strada al culmine di una rocambolesca “digressione” nel fossato, è stato nuovamente travolto e ucciso da un’altra macchina. E' morto così Livio Babetto, il quarantaquattrenne camionista di Noale (Venezia) rimasto vittima il 17 dicembre 2022, lungo la Regionale 515 Noalese a Quinto di Treviso di un tanto sciagurato quanto contorto e “misterioso” incidente che adesso l’inchiesta della magistratura ha ricostruito fin nei minimi dettagli.

A conclusione delle indagini preliminari del procedimento, il pubblico ministero Barbara Sabatini ha chiesto il rinvio a giudizio per entrambi i conducenti degli altri due veicoli coinvolti nel sinistro e iscritti fin da subito nel registro degli indagati: E. R., la ventiseienne di Badoere di Morgano alla guida della vettura che ha inferto il colpo fatale alla vittima - che dovrà rispondere del reato di omicidio stradale - e G. B., il “pirata” della strada 31enne responsabile del primo tamponamento, accusato del reato di fuga, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. Il gup Piera De Stefani ha quindi fissato per il 12 marzo 2024, dalle 9.40, l’udienza preliminare di un processo dal quale i congiunti di Babetto, affidatisi a Studio3A, si attendono finalmente, dopo la verità, anche un po’ di giustizia.

L'incidente era avvenuto intorno alle 3 del mattino. La consulenza cinematica, affidata a Riccardo Bonaventura che si è potuto avvalere anche dei video di alcune telecamere installate nella zona tra cui quella nel vicino distributore di benzina Vega, ha accertato che Babetto, a bordo della sua Opel Meriva, sta andando a prendere il camion per iniziare una giornata di lavoro. Dopo essersi fermato all’impianto di carburante per fare rifornimento l'uomo era ripartito ma 180 metri più avanti viene violentemente tamponato dalla Nissan Qashqai di G. B, che lo segue nella stessa direzione di marcia e che sta sfrecciando a 108 chilometri all'ora su una strada che ha il limite a 70.

In seguito all’impatto la vettura del camionista viene scagliata in avanti, esce di strada alla sua sinistra venti metri dopo e dopo averne percorsi altri dieci all’interno del fossato laterale rientra in carreggiata fermandosi, pesantemente danneggiata, nella corsia opposta con il muso rivolto contromano. Nonostante i colpi tremendi e le lesioni che certamente aveva riportato Babetto riesce a scendere con le sue gambe dall’abitacolo ma non avrà materialmente il tempo per fare nulla, neanche segnalare l’auto ferma in panne con un triangolo. Dopo neppure venti secondi da Quinto sopraggiunge la Renault Clio di E. R., che sta procedendo a una velocità di 50-60 chilometri all'ora ma che inspiegabilmente non si sarebbe accorta se non all’ultimo della Meriva ferma davanti a sé. La 26enne non avrebbe neppure frenato e avrebbe colpito la macchina della vittima sbattendole contro a frontalmente. La Meriva viene fatta ruotare novanta gradi e poi spinta nuovamente nel fosso. Livio Babetto viene investito, non si saprà mai con certezza se dall’utilitaria o dalla sua stessa auto, rovina a terra e finisce in parte anche sotto la Clio. Una serie di tremendi impatti che gli causano politraumi gravissimi e che questa volta non gli lasciano scampo.

Nel frattempo, il conducente del Qashqai, che ha proseguito la sua marcia tirando diritto in direzione Quinto, giunto alla rotatoria posta a 200 metri di distanza perde il controllo del veicolo andando a urtare contro il cordolo sinistro dell’aiola spartitraffico e abbattendo la segnaletica. Poi, secondo quanto accertato dalle indagini, si sarebbe dileguato raggiungendo l’abitazione della madre a Zero Branco. E' attraverso testimonianze e filmati delle telecamere che gli agenti della Polizia Stradale di Treviso lo individuano in tempo utile a sottoporlo all’alcoltest, che rileva un tasso alcolemico di 1,04 grammi per litro. G.B., quanto al tamponamento, ha sostenuto di aver accusato un colpo di sonno dovuto all'assunzione di sostanze alcoliche che aveva consumato a cena con amici a Scorzè. E sul “dopo” si è giustificato asserendo di aver avuto un “vuoto”.

Il pubblico ministero imputa alla ventiseienne di Morgano di aver causato il decesso del camionista, “determinandone l’investimento e l’arrotamento”, “per negligenza, imprudenza, imperizia e violazione delle norme disciplinanti la circolazione stradale, consistite in particolare nell’omettere di prestare la dovuta attenzione, anche in considerazione dell’ora notturna, dell’assenza di illuminazione pubblica, delle caratteristiche della carreggiata (tratto di strada caratterizzato da accessi privati e da fossato laterale, manto stradale bagnato) e nell’omettere di conservare il controllo del proprio veicolo e di arrestarne tempestivamente la marcia entro i limiti del proprio campo di visibilità dinanzi a un ostacolo prevedibile”. Al 31enne invece viene contestata la guida in stato di ebbrezza con “l’aggravante di aver provocato un incidente stradale” dal quale “Babetto riportava lesioni personali”, e gli altrettanto gravi reati di non aver ottemperato all’obbligo di fermarsi e di prestare l’assistenza occorrente alla persona rimasta ferita.

I congiunti della vittima, e con loro Studio3A, ora si aspettano una condanna congrua in sede penale ma anche una assunzione di responsabilità, per la rispettiva parte, delle compagnie di assicurazione delle due vetture, Generali e Linear, che sin qui si sono rimpallate, appunto, le responsabilità al punto che, non bastasse tutto ciò che hanno subito, i familiari sono stati anche costretti ad intraprendere le procedure per avviare una causa civile.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Muore investito dopo essere stato tamponato, chiesti due rinvii a giudizio

TrevisoToday è in caricamento