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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio a Borgo Capriolo, dubbi sul colpo che ha ferito a morte Djoco

Secondo il consulente balistico della difesa il proiettile che, l'8 febbraio del 2021, avrebbe centrato Domenico Durdevic, capoclan dei rom della città, e partito dalla pistola di Branko Durdevic, potrebbe aver subito un rimbalzo e non essere stato sparato direttamente sul 53enne

Sulla Corte d'Assise ora "pende" un dubbio: il colpo sparato da Brako Durdevic, il 37enne rom a processo perchè accusato dell'omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, di Domenico "Joco" Durdevic, 53enne rimasto ferito a morte con un colpo di pistola calibro 9,21, l'8 febbraio del 2021 a Borgo Capriolo, nel quartiere di Santa Bona a Treviso, e dei tre tentati omicidi (anche questi aggravati dalla premeditazione) di Giampiero Petricciolo (genero della vittima), di Vera Olah e Samantha Durdevic potrebbe aver centrato il capoclan dopo avere effettuato un rimbalzo, presumibilmente su un muro.

La questione è emersa oggi, 13 febbraio, nel corso dell'udienza del processo ed è stata insinuata dal perito balistico della difesa, affidata all'avvocato Alessandra Nava. L'analisi del consulente si basa sulle caratteristiche del proiettile partito dalla Glock detenuta dall'imputato. «Si tratta di una full metal jacket - ha spiegato il perito - cioè di un proiettile fatto per non frammentarsi a contatto con il bersaglio». Invece intorno alla ferita alla testa riportata da Djoco vi sarebbero tracce metalliche. «I detriti - ha proseguito il consulente - non sarebbero da attribuire alle graffette utilizzata in ospedale per chiudere la ferita, perchè la loro posizione non sarebbe compatibile».

Secondo l'autopsia invece quelle parti metalliche, della lunghezza di non più di 5 millimetri, sarebbero state esattamente il residuo di quello che i sanitari avrebbero usato per suturare la ferita stessa. La morte inoltre sarebbe avvenuta perchè il proiettile avrebbe lesionato la teca cranica, spezzando le ossa e facendo in modo che piccole porzioni di esse entrassero nel cervello.

«A mio pare - ha detto il teste - che quei frammenti sono pezzi del proiettile dopo che questo ha impattato contro una superfice dura e un esame avrebbe potuto stabilire se su di loro fossero riscontrabili tracce che avrebbero potuto sciogliere i dubbi sulla tesi del colpo di rimbalzo». Un punto sarebbe stato trovato: è un foro presente su un muro vicino a dove è stato trovato Domenico Durdevic ferito a morte. Per l'accusa invece non ci sono prove che questa sia stata la dinamica, anche perchè non è stato possibile valutare come e soprattutto quando effetivamente sia stato provocato il "buco" sul muro. 

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