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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Sussidi e case Ater ma erano ricchi e vendevano auto: 19 indagati

Maxi indagini della Questura di Treviso che ha scoperto la truffa messa in atto da alcune famiglie rom accusate di aver provocato un danno all'Inps di 150mila euro. Scoperti anche allacci abusivi all'elettricità

A conclusione di un’articolata indagine sull'erogazione del reddito di cittadinanza a favore di alcune famiglie rom residenti a Treviso e provincia, sono state accertate dalla Questura di Treviso nuove irregolarità sui residenza, reale composizione del numero del nucleo familiare, l’attività lavorativa svolta e l’effettiva disponibilità di mezzi di sostentamento, con un danno stimato per l’Inps di circa 150mila euro.  

Tra le altre cose è stato accertato che due degli indagati, padre e figlio, dichiaratisi disoccupati e nullatenenti, avevano in realtà svolto attività di commercio di autovetture, vendendo, in circa quattro anni, ben 159 veicoli, ed ottenendo altresì un appartamento Ater a canone simbolico in virtù del reddito dichiarato. Stessa scoperta è stata fatta per un altro indagato, dichiaratosi anch’esso disoccupato e nullatenente, che, in circa tre anni, aveva compravenduto ben 67 veicoli, peraltro svolgendo tale attività mentre era agli arresti domiciliari. Nel corso dell’indagine sono state altresì scoperte alcune anomalie nei consumi delle utenze domestiche: tra le altre cose è stato acclarato che venivano emesse da anni fatture per importi medi di poche decine di euro a bimestre a fronte di un servizio di fornitura di energia elettrica fruito da 16 dimoranti nello stesso sito. Per tale ragione, le perquisizioni domiciliari disposte dall’Autorità Giudiziaria nelle abitazioni degli indagati sono state effettuate anche con l’ausilio di personale tecnico Enel, ed è stato così accertato che cinque unità abitative presenti in un unico sito rom di Treviso ed occupate da altrettante famiglie erano tutte abusivamente allacciate alla rete elettrica da circa 10 anni, con un danno stimato per l’Enel di diverse decine di migliaia di euro. Le posizioni di indebita percezione del reddito di cittadinanza sono state subito comunicate all’Inps, che ha disposto l’immediata revoca del beneficio. Gli allacci abusivi alla rete elettrica sono stati rimossi da personale tecnico con messa in sicurezza degli ambienti.

Le sanzioni

Nell’ambito dell’intera attività di indagine sono stati complessivamente denunciate: 13 persone per indebita percezione del reddito di cittadinanza; 10 persone per concorso in furto aggravato e continuato di energia elettrica; 11 persone per false attestazioni a pubblico ufficiale in relazione alle dichiarazioni mendaci inerenti le effettive residenze e la reale composizione dei nuclei famigliari; 1 persona per sostituzione di persona. Nei giorni scorsi è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a tutti gli indagati.

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