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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Giallo di Anica, torna l'ipotesi del suicidio

Nei prossimi giorni sarà consagnata in Procura la relazione completa sull'autopsia condotto sul colpo della Panfile, la donna di 31 anni trovata morta il 21 maggio scorso su un'ansa del Piave. Secondo alcuni indiscrezioni gli investigatori, che hanno indagato a piede libero l'ex datore di lavoro Franco Battaggia, starebbero battendo nuovamente la pista del gesto estremo

Potrebbe esserci una svolta nel caso di Anica Panfile, la donna rumena di 31 anni trovata morta domenica 21 maggio su un'ansa del Piave. L'inchiesta, che vede indagato (a piede libero) l'ex datore di lavoro della 31enne, Franco Battaggia, ex primula rossa con alle spalle una condanna per omicidio volontario e titolare della pescheria "El Tiburon" di Spresiano, starebbe virando nuovamente sull'ipotesi di suicidio. Anica, madre di quattro figli e che aveva un compagno, l'italiano ed ex autotrasportatore Luigino De Biasi che era anche il padre della bambina più piccola, si sarebbe potuta togliere la vita buttandosi sul canale della Vittoria a Lovadina. Da qui il corpo sarebbe stato trasportato dalla corrente fino a Spresiano, dove era stato rinvenuto da un pescatore.

La relazione completa sull'autopsia sarà consegnata presumibilmente al pubblico ministero Valeria Peruzzo questa settimana ma secondo indiscrezioni l'esame post mortem farebbe riferimento alla possibilità che la Panfile abbia compiuto un gesto estremo. Nei prossimo giorni gli investigatori del Nucleo Operativo dei carabinieri di Treviso riascolteranno De Biasi alla caccia di possibili indizi che potrebbero confermare questa pista clamorosa.

Franco Battaggia era stato indagato in quanto sarebbe stato l'ultimo a vederla viva nel pomeriggio il giovedì precedente al ritrovamento. L'uomo aveva spiegato di essere andato a prenderla sul posto di lavoro (Anica era dipendete di una mensa dell'Israa) per consegnarle il Cud relativo all'anno prima. Aveva anche detto che dalla donna sarebbe arrivata la richiesta di farsi prestare 10 mila euro e di avergliene date, a titolo di "regalo" soltanto la metà. Da quel momento della 31enne avrebbe però fatto perdere le traccie e le piste relative al fatto che sarebbe stata vista ad Arcade, poco lontano dall'abitazione del "re del pesce", si sono dimostrate prive di fondamento. I Ris di Parma erano stati a casa di Battaggia – posta sotto sequestro - per raccogliere eventuali fonti di prova ma a quanto pare non avrebbero trovato nulla di sospetto.

Resta il "giallo" relativo all'autopsia, che in un primo momento non aveva scartato l'ipotesi dell'omicidio: il corpo di Anica presentava infatti una lesione in testa compatibile con un colpo inferto con un corpo contundente e il cadavere non avrebbe presentato i segni tipici dell'annegamento. De Biasi, sentito dagli inquirenti varie volte, aveva inoltre rimandato al mittente il fatto che potessero avere dei problemi economici tali da spingere la Panfile a chiedere un prestito per una somma tutto sommato elevata. Ma ora arriva quella che potrebbe essere una svolta inattesa, di cui si attende la conferma nei prossimi giorni.

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