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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Nella Marca è l'apprendistato la leva per rivitalizzare la vocazione all'imprenditorialità

Calano le imprese artigiane in provincia di Treviso. Le difficoltà maggiori si registrano ancora nel settore delle costruzioni e del manifatturiero. L'apprendistato è però un'officina dove non solo si può imparare a fare un buon prodotto, ma si può capire se si hanno i requisiti per essere un bravo imprenditore

TREVISO Calano le imprese artigiane in provincia di Treviso. Le difficoltà maggiori si registrano ancora nel settore delle costruzioni e del manifatturiero. In discesa anche l’occupazione delle imprese artigiane, scesa di 550 unità. In un quadro che conferma il perdurare della crisi, spicca di converso il dato positivo dell’apprendistato, tanto che quasi 10 mila under 35 hanno trovato nuova occupazione grazie a questa forma contrattuale. A dirlo Vendemiano Sartor, Presidente Confartigianato Imprese Marca trevigiana.

Apprendistato a parte, non brillano i numeri del comparto artigiano trevigiano. Al 31 dicembre 2016 in provincia di Treviso si contano 23.185 imprese artigiane, facendo registrare un saldo negativo rispetto all’anno precedente di -374 unità. I settori che riportano la flessione più consistente sono quelli  delle costruzioni (-237), del manifatturiero (-119), dei trasporti (-70). Tengono le imprese del noleggio (+21), quelle dei servizi (+20). I dati riferiti alla forma giuridica, rispetto al 2015, portano in evidenza il trend di crescita delle società di capitali (+92 complessivamente, di cui 41 imprese con meno di 5 addetti), a fronte della massiccia contrazione delle ditte individuali (-311)e delle società di persone (-155). Se si raffrontano i dati del 2016 con quelli del 2011 in valori assoluti le società di persone sono aumentate di 349 unità confermando che nella Marca si sta assistendo ad una trasformazione della struttura delle aziende che concorre a dare stabilità al sistema produttivo.  

Il segno meno rileva anche nell’occupazione delle imprese artigiane: -550 addetti. Sono 822 le perdite che investono le aziende aventi sino a 5 dipendenti, mentre sono +272 gli addetti censiti nelle realtà più strutturate (più di 5 addetti). In questo contesto una nota positiva è rappresentata dai numeri che fanno capo all’applicazione del contratto  di apprendistato che si è risultato la chiave che apre la porta d'ingresso del mondo del lavoro. Nella nostra regione sono state fatte 27.224 assunzioni nei primi undici mesi dello scorso anno con questa formula contrattuale, con un incremento del 21,9% rispetto al 2015, pari a 3 mila unità, e superando quello dei primi nove mesi del 2014. Nella Marca Trevigiana nel 2015 sono stati 9.537 le persone under 35 entrate nelle aziende grazie a questa formula; di queste 5.332 sono uomini e 4.205 donne, registrando un aumento complessivo del 12,7%. In pratica, l'8% delle assunzioni previste nelle imprese artigiane viene attuato attraverso questa tipologia di contratto.

La provincia di Treviso si colloca al 20° posto della classifica italiana, preceduta dalle province di Vicenza (13,3%) e Padova (13%), concorrendo ad attestare la regione Veneto tra le prime cinque a livello nazionale. E questo nonostante che l'apprendistato avesse perso parte del suo appeal con l'introduzione degli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato dettate dal Job Acts, poi sospesi nel 2016. Nel 2015 le assunzioni attraverso l'applicazione dell'apprendistato erano infatti scese del 14,6% (-3.942). Non possiamo che essere soddisfatti di questi numeri, consapevoli che generazioni di imprenditori, prima di avviare la loro impresa, hanno maturato  un’esperienza lavorativa al fianco di un maestro artigiano. L’apprendistato ci sembra in grado di fare sintesi da un lato del desiderio di condividere,  trasmettere le proprie competenze e  insegnare a fare con passione che contraddistingue gli artigiani, dall’altro di sollecitare, innescare e forgiare la vocazione all’autoimprenditorialità. L’apprendistato è un’officina dove non solo si può imparare a fare un buon prodotto, ma si può capire se si hanno i requisiti per essere un bravo imprenditore. Con queste premesse si inaugura una stagione in cui i maker sono espressione di una generazione di imprenditori che guardano al futuro con occhi nuovi.

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