Vediamoci, guardiamoci! Percorsi d'immagine per un dialogo
Intercultura - AFS ONLUS è una associazione di volontari che organizza e gestisce da oltre 50 anni in Italia e da 100 nel mondo programmi di mobilità studentesca internazionale con una metodologia originale di accoglienza in famiglia e nella scuola. A Treviso è presente con continuità da oltre 30 anni.
Il Centro Locale Intercultura di Treviso, grazie alla disponibilità di famiglie sensibili al tema dell'accoglienza e dell'interculturalità, sta ospitando sei studenti di 15-17 anni per l'anno scolastico corrente. Questi studenti provengono da paesi di quattro continenti diversi: Oaxaca (Messico), Montana (USA), Fiandre (Belgio), Thailandia nord-orientale, Bassa Sassonia (Germania) ed Entre Rios (Argentina), e frequentano l'intero anno scolastico (o parte di esso) in alcuni istituti scolastici secondari superiori della città.
Nell'ambito di questa esperienza, il Centro Locale intende proporre un evento pubblico, coinvolgendo anche l'associazione AUSER, che veda protagonisti i nostri studenti insieme ad alcuni ragazzi di famiglie immigrate, di seconda generazione.
Con il supporto di Spazio Paraggi, che mette a disposizione con simpatia, rispetto ed accoglienza il luogo dell'evento, è stata pensata la forma della mostra fotografica sul tema della visione che abbiamo di noi stessi e di come gli altri ci vedono, per arrivare a trasmettere il messaggio che, in fondo, condividiamo gli stessi sentimenti e le stesse emozioni e quindi - superando gli stereotipi - alla fine possiamo dialogare, anche se siamo frutto di culture diverse.
Il tema potrebbe apparire "già approfondito" , ma in realtà è sempre nuovo, sia perché la riflessione è rivolta a e svolta prima di tutto da adolescenti, che vivono sulla propria pelle un'esperienza di integrazione culturale, sia perché noi tutti ci sorprendiamo nello scoprirci "diversi" da come ci vediamo quando siamo a contatto con abitudini, costumi, mentalità, usi ed espressione diverse da quelle consuete.
A questi ragazzi/e è stato chiesto di fissare in un'immagine ciò che rappresenta il sentimento di appartenenza alla propria "casa" originaria, prima di partire dal loro luogo di provenienza. Poi, vissuto un primo periodo in Italia, a Treviso, è stato chiesto loro di cogliere il senso del sentimento di integrazione o, altrimenti, il senso della diversità che li ha più profondamente toccati.
In parallelo, un altro gruppo di ragazzi della stessa età, ma di famiglie immigrate a Treviso (coinvolgendo l'AUSER) ha prodotto altrettante immagini per rappresentare il loro sentirsi "a casa", pur radicando la propria sensibilità ed esperienza in culture di origine talvolta lontana, ma anche per fissare il senso di estraneità che talvolta essi percepiscono davanti a comportamenti ed atteggiamenti che spesso diamo per scontati nei rapporti personali e sociali della nostra realtà cittadina.
La presentazione di queste foto, commentata dalla viva voce degli autori/autrici, vorrebbe diventare uno stimolo per il pubblico a riflettere sul come ci vediamo e come dovremmo imparare a guardarci reciprocamente... da qui può nascere la curiosità ad aprirsi al tema del dialogo interculturale e dell'integrazione. Da qui l'idea dell' evento e della mostra dal titolo "Vediamoci... Guardiamoci! Percorsi d'immagine per un dialogo".
È infine un'occasione per conoscersi, per i ragazzi di fare nuove amicizie lavorando insieme, e per il pubblico di ricevere una testimonianza del lavoro che le nostre associazioni stanno facendo per promuovere il dialogo interculturale nella nostra vita quotidiana, con umiltà ma tanta passione.
Ingresso libero