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Emergenza casa, Coalizione Civica: «Il cda di Ater Treviso deve dimettersi»

Duro attacco ai vertici dell'associazione trevigiana, accusati di "inadeguatezza" dal gruppo politico trevigiano. L'appello: «Chiediamo la convocazione degli Stati Generali del diritto all'abitare per mettere allo stesso tavolo istituzioni, sindacati e associazioni»

«L'emergenza casa a Treviso ha bisogno di un consiglio di amministrazione Ater che chieda con determinazione e costanza alla Regione di stanziare i fondi necessari per la ristrutturazione degli alloggi popolari oggi non assegnabili di proprietà delle Ater e dei comuni: sono oltre 6mila in tutto il Veneto e sarebbero quasi sufficienti all'esaurimento delle “liste di attesa” delle famiglie e delle persone che hanno diritto all’assegnazione ma per i quali non c’è disponibilità di abitazioni pubbliche. L’attuale consiglio d’amministrazione dell’Ater Treviso ha già dimostrato di non essere in grado (o di non volere) svolgere questo compito: si dimetta subito». Coalizione Civica Treviso, tramite il suo portavoce Luigi Calesso, lancia un nuovo durissimo attacco all'associazione trevigiana intervenendo sull'emergenza sfratti in città.

«Per quanto riguarda il Comune - aggiunge Coalizione Civica Treviso -, è evidente che l’amministrazione cittadina non è in grado, con le sue sole forze, di affrontare l’emergenza sfratti che, come previsto ormai da anni, si sta drammaticamente concretizzando in questi mesi. Basti pensare che al bando per l’assegnazione degli alloggi popolari in città sono state registrate oltre 800 richieste mentre gli alloggi attualmente disponibili (di Ater e Comune) non arrivano a 150. In questo momento, di fronte agli atteggiamenti di Ater che, da un lato non esista a sfrattare persone assolutamente non in grado di trovare un altro alloggio, perfino madri con minori, e dall’altro avvia un progetto di vendita per 384 alloggi nell’intera provincia (di cui 92 in città), pensiamo sia arrivato il momento di dire con chiarezza che l’attuale consiglio di amministrazione dell’ente pubblico in questione abbia palesemente dimostrato la propria inadeguatezza e che, quindi, i suoi componenti debbano immediatamente dimettersi. Sappiamo bene che Ater vende una parte degli alloggi per finanziare la ristrutturazione di un’altra parte ma è altrettanto vero che, così facendo, il numero delle abitazioni popolari potenzialmente disponibili per l’assegnazione continua a diminuire. In provincia di Treviso gli alloggi di edilizia residenziale popolare di proprietà di Ater  e di alcuni comuni, tra il 2006 e il 2022 sono diminuiti da oltre 27mila a poco più di 20mila con un calo di un quarto e nella città di Treviso si sono ridotti di quasi un terzo, da più di 3mila a circa 2mila.

Stati Generali del diritto all’abitare

Coalizione Civica Treviso chiede inoltre la convocazione degli "Stati Generali del diritto all'abitare nella città di Treviso" per mettere intorno allo stesso tavolo istituzioni, sindacati, associazioni, volontariato che possono contribuire ad affrontare questo problema ogni giorno più grave. Oltre a chiedere i fondi (indispensabili) alla Regione e al Governo è utile valorizzare anche le energie e le risorse presenti nel territorio cittadino e individuare delle strategie di intervento che permettano di affrontare questa situazione per quello che è, non un’emergenza temporanea puntellata di urgenze a cui si dà risposta ogni volta con affanno, ma una situazione che persisterà e che chiede risorse e interventi adeguati per evitare l’improvvisazione delle soluzioni dell’ultimo minuto. «Non bastano “tavoli” episodici e incontri saltuari tra l’amministrazione e i soggetti esterni attivi in questo ambito, è necessario avviare un rapporto costante basato su una adeguata indagine della situazione dell’emergenza casa in città e sulla elaborazione di proposte organiche per affrontarla» chiude Calesso.

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