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Questione lupi, l'assessore Pan: “In Veneto triplicate le risorse per indennizzi e prevenzione"

"Per il piano di contenimento serve l’ok del Governo e della Ue”. L'assessore attacca poi i consiglieri: “Critiche disinformate, dal Veneto stop ad un piano nazionale da riscrivere”

Più fondi per indennizzare gli allevatori colpiti e per intensificare gli strumenti di prevenzione contro gli assalti del lupo. Questo è quanto l’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, ha promesso – delibere alla mano – agli amministratori comunali, agli operatori agricoli e ai rappresentanti di comunità montane e servizi forestali nell’incontro, a Legnaro, dedicato alla gestione del problema ‘lupo’ in Veneto. L’incontro - la quinta seduta del tavolo regionale dedicato ai ‘grandi carnivori’ - ha fatto il punto sulle strategie messe in campo dalla Regione Veneto quest’anno per gestire l’intensificarsi della presenza di lupi e canidi nell’aree montane e collinose del Veneto.

La Regione ha già pagato 60 mila euro di indennizzi agli allevatori colpiti – ha ricordato l’assessore Pan, sommando le ultime liquidazioni relative al 2016 con i pagamenti 2017 – ha distribuito 169 recinti elettrificati, ha stipulato una convenzione con il Cai per la loro installazione, ha fornito cani maremmani per la custodia degli armenti. Quest’anno ha messo in conto lo stanziamento di 100 mila euro del proprio bilancio per garantire a tutti un ristoro adeguato dei capi uccisi e delle spese sostenute per recinti e strumenti di prevenzione. Inoltre ha già previsto, nel bilancio di previsione 2018, altri 250.000 euro a sostegno degli allevatori per pagare i danni e fornire gli strumenti preventivi, in vista dell’uscita dal progetto europeo Life-Wolfalps a maggio 2018 e della cessazione dei contributi europei”.

"Nel contempo – ha puntualizzato l’assessore – la Regione ha riavviato il piano di monitoraggio per verificare l’effettiva consistenza di branchi e singoli esemplari. “I nuovi dati aggiornati, a distanza di cinque anni dall’arrivo della prima coppia in Lessinia, confermano che il lupo oggi non appare una specie in via di estinzione. I capi censiti in Veneto risultano essere una quarantina, le predazioni denunciate sono già oltre 280 tra Lessinia, altopiano di Asiago, Grappa, Col Visentin, Nevegal, Col di Lana, Alpago. La raccolta di dati puntuali su spostamenti e attività dei branchi ci consentirà di fare pressione, insieme alle altre regioni, sul governo nazionale e sull’Unione europea, per arrivare a norme che consentano il contenimento numerico della specie”. "La Regione Veneto – ha ricordato l’assessore – ha già provato a presentare un piano regionale di gestione della presenza del lupo, facendo sponda anche con altre regioni, come Toscana e Trentino Alto Adige, dove la convivenza con il lupo sta diventando sempre più problematica".

“Purtroppo la strada della pianificazione regionale ci è inibita – ha sottolineato l’assessore – Solo nuove direttive europee ed un nuovo piano di gestione nazionale possono autorizzare le iniziative delle singole regioni. Per questo mi sono mosso a tutto campo, arrivando a coinvolgere, attraverso i nostri europarlamentari, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, la presidente della Commissione Ambiente dell’Europarlamento Adina Loana Valean e il Commissario europeo all’Ambiente Karmenu Vella per aggiornare e rimodulare la direttiva europea Natura 2000. Contemporaneamente, coinvolgendo anche i prefetti, le associazioni di categoria del mondo agricolo, e i colleghi delle altre regioni, il governo regionale sta facendo pressioni sul ministero dell’Ambiente perché riveda il piano nazionale di gestione dei grandi carnivori alla luce del criterio della sostenibilità territoriale delle specie predatorie”.

“Con i dati definitivi del monitoraggio regionale, che si concluderà a fine inverno – ha concluso Pan – potremo dimostrare che la rapida evoluzione della presenza del lupo nei nostri territori richiede nuove misure straordinarie di intervento, sia per proteggere le attività zootecniche in area montana, sia per prevenire il pericoloso fenomeno dell’ibridazione e del randagismo”.

LE CRITICHE 

Azzalin, Zottis (PD) e Guarda (AMP): "Da Pan solo demagogia sul contenimento dei lupi. In Conferenza Stato-Regioni il Veneto ha votato contro il nuovo piano nazionale". “Restiamo allibiti dalle dichiarazioni dell’assessore Pan sul piano di contenimento del lupo. Il lupo non rispetta i confini amministrativi regionali, è evidente che serve una direzione nazionale per la conservazione e la gestione. Peccato che il Veneto abbia votato contro la nuova versione del Piano nella Conferenza Stato-Regioni. La deriva autonomista porta ad avere una visione offuscata di quali sono i veri interessi in gioco”. A dirlo sono i Consiglieri del Partito Democratico Graziano Azzalin e Francesca Zottis insieme alla collega della Lista AMP Cristina Guarda, tutti componenti della Terza commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto.

È singolare che Pan chieda un intervento dell’Europa - puntualizzano i Consiglieri - e allo stesso tempo la Regione esca dal Progetto WolfAlps additandolo come causa di ogni guaio. Se Pan vuole stare dentro le direttive nazionali ed europee dovrebbe iniziare a rinnegare le espressioni di alcuni consiglieri di maggioranza che vorrebbero sparare a prescindere e agire senza contraddizioni, sostenendo il piano nazionale e usufruendo delle risorse europee, evitando di far pagare solo ai veneti la gestione lupo. Se i fondi fossero stati usati dalla Regione immediatamente e con responsabilità non si sarebbe creata una situazione tanto grave. Invece di annunciare collaborazioni e solleciti, si impegni a sostenere i piani nazionali così come hanno fatto le altre Regioni”.

LA DIFESA

“Dispiace che a muovere critiche disinformate e contradditorie siano consiglieri regionali che non hanno partecipato al tavolo regionale per la gestione del lupo in Veneto. Se fossero stati presenti, avrebbero appreso che la regione Veneto, così come la regione Toscana e le province autonome di Trento e Bolzano, non hanno votato il piano nazionale di gestione del lupo proposto dal ministro all’Ambiente perché lacunoso e non aggiornato”. L’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, respinge al mittente le critiche dei consiglieri regionali del Pd e lista Moretti in merito alle azioni intraprese per il contenimento della presenza del lupo nel territorio regionale.

Se si fossero minimamente informati, i consiglieri – prosegue Pan - avrebbero evitato di contestare l’uscita della Regione Veneto dal progetto europeo WolfAlps. Dovrebbero sapere, infatti, che il progetto (e i finanziamenti) si concludono naturalmente e improrogabilmente entro giugno 2018. Anzi, la Regione Veneto è impegnata per i successivi 5 anni a proseguire con propri fondi gli interventi di prevenzione nei confronti del lupo, pena la restituzione di quanto ricevuto sinora da Bruxelles”.

Il lupo non conosce confini amministrativi tra regioni – conclude Pan – e le decisioni in merito alla sua conservazione derivano da una precisa pianificazione, in primo luogo europea e poi nazionale. Proprio per questo  mi sono recato a Bruxelles, per incontrare gli europarlamentari della commissione Ambiente dell’Europarlamento e la commissaria europea all’Ambiente, in vista della revisione della direttiva Habitat. Quella stessa direttiva alla quale, una volta aggiornata, dovrà fare riferimento il futuro piano nazionale di gestione del grande carnivoro. Quel piano che il Veneto ha ‘respinto’, proprio perché datato, incompleto e non in linea con l’evoluzione della popolazione del carnivoro e l’orientamento comunitario. Quindi, o si conoscono i passaggi istituzionali e decisionali richiesti e le competenze in campo, oppure è meglio tacere”.

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