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Anci Veneto e Upi Veneto: «Sì al terzo mandato»

Conte: «Superare il limite anche per i sindaci”. Marcon: «Accelerare sull’elezione diretta del presidente di Provincia»

Anci Veneto e Upi Veneto a supporto del terzo mandato per presidente di Regione e sindaci. Il presidente dell’Associazione Regionale dei Comuni del Veneto, Mario Conte, e il presidente dell’Unione delle Province del Veneto, Stefano Marcon, esprimi all’unisono la necessità di una norma che consenta il terzo mandato ai presidenti di Regione, estendendo il discorso anche ai sindaci e all’elezione diretta del presidente di Provincia.

«Sì al terzo mandato in Regione. E’ il momento di superare il limite dei due mandati, a livello di enti locali i cittadini sanno benissimo chi ha lavorato con risultati e chi vogliono eleggere o rieleggere – spiegano Mario Conte, presidente di Anci Veneto, e Stefano Marcon, presidente di Upi Veneto – Per questo motivo non ha neppure più senso parlare di limite di mandati perché gli elettori, sovrani, effettuano la loro scelta individuando il candidato che ritengono più adatto ad amministrare il territorio, a prescindere che questo lo abbia già fatto nei mandati precedenti. E non ci sono dubbi che i veneti vorrebbero poter votare ancora il nostro presidente Luca Zaia».

«Il superamento dei due mandati è un segno di democrazia che va esteso dunque anche ai sindaci – proseguono i presidenti – chi ha amministrato bene e ha la fiducia dei cittadini deve poter continuare nel proprio lavoro, per il bene della pubblica amministrazione e della comunità amministrata. La continuità amministrativa permetterebbe di attuare con cognizione, grazie all'esperienza politico-gestionale già consolidata, le attività, i progetti e le opere già avviate portandole a termine. In Veneto, come sappiamo, nessun comune è in dissesto finanziario è questo è indice di grande capacità amministrativa. Un’eccellenza che va sostenuta».

«Infine, credo che in questo momento strategico di riforme che riguardano i sindaci e i cittadini, sia giunto il momento di ripristinare l’elezione diretta del presidente di Provincia, un’ulteriore segno di vicinanza nei confronti dei cittadini che potranno scegliere il proprio amministratore, in un momento storico dove l’astensionismo rischia di essere il “primo partito” e condizionare il voto – chiudono i presidenti – Le Province rappresentano un punto di riferimento fondamentale e imprescindibile quale intermediario tra la Regione e le criticità dei Comuni, specie in materia di viabilità provinciale, edilizia scolastica superiore, tutela ambientale».

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